“Nelle circostanze attuali, il potere esercitato dagli hyperscaler nel cloud e nei mercati adiacenti potrebbe determinare il successo o il fallimento degli operatori di telecomunicazioni. Questa concentrazione verticale ha il potenziale di avere un impatto significativo sulla concorrenza nei mercati della connettività”. Lo scrivono Etno e Gsma nel position paper (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) in cui offrono il loro punto di vista al “Draft report on cloud” del Berec, l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche. La stessa capacità degli operatori di lanciare i nuovi servizi basati sul 5G potrebbe essere a rischio, evidenziano le due associazioni delle telco.
Come indicato anche nel documento del Berec, “i servizi cloud sono forniti in un mercato altamente concentrato, dove gli hyperscaler svolgono un ruolo centrale, grazie non solo alle loro dimensioni, ma anche all’esistenza di effetti di rete e di ecosistema”, prosegue il position paper. Questi effetti possono potenzialmente portarli a sfruttare il loro potere di mercato anche nel mercato delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica e ciò, a sua volta, “ha implicazioni sulla sovranità, in quanto questi fornitori di cloud godono di una posizione contrattuale che è molto difficile da contestare, con la potenziale capacità di imporre condizioni rigorose o ingiuste su un mercato verticale come le telecomunicazioni”.
Da queste considerazioni parte il contributo delle due associazioni degli operatori di rete, che raccoglie le osservazioni sui mercati del cloud e dell’edge per i loro impatti sulle telecomunicazioni, anche in linea con la visione della Commissione europea per il Decennio digitale e nuove reti tlc resilienti e sostenibili.
I big del cloud pesano nella catena del valore delle telco
I servizi cloud ed edge sono al centro della trasformazione digitale delle telecomunicazioni: gli operatori stanno trasformando le loro reti in piattaforme per l’innovazione abbracciando architetture disaggregate e cloud-native, automazione avanzata (sempre più basata su Ai e machine learning), programmabilità e sviluppo di nuove applicazioni di rete come servizio (NaaS). In questo contesto Etno e Gsma hanno delineato la loro visione per la trasformazione delle telecomunicazioni nel contributo alla consultazione della Commissione europea sul futuro del settore delle comunicazioni elettroniche e delle sue infrastrutture, che si riflette nel Libro bianco della Commissione “Come padroneggiare le esigenze dell’infrastruttura digitale dell’Europa?”. Il cloud è considerato anche fattore di sostenibilità e resilienza.
Ma la fornitura, da un lato, di servizi cloud e edge, e dall’altro, di reti e servizi di comunicazione elettronica (Ecn e Ecs) è sempre più interconnessa. I mercati presentano interdipendenza e i principali attori del mercato del cloud stanno espandendo la loro influenza nei mercati tlc tradizionali.
“Queste tendenze hanno implicazioni significative non solo a livello tecnico e di mercato, ma anche dal punto di vista normativo”, evidenzia il position paper. “Uno dei principi generali del quadro normativo dell’Ue è la neutralità tecnologica, che consiste nel rimanere agnostici rispetto alle tecnologie sottostanti e nel garantire condizioni di parità per tutti gli attori del mercato. La regolamentazione non può essere separata dalla fornitura concreta di servizi nella catena del valore e deve essere applicata in modo coerente nei diversi settori e per le diverse parti interessate”.
Cloud ed edge rappresentano concetti distinti dalla cloudificazione della rete, prosegue il documento. Quest’ultimo implica far leva sulla tecnologia cloud per migliorare le reti, una pratica sempre più comune man mano che gli operatori delle telecomunicazioni passano a un’architettura di rete cloud-native. Poiché la catena del valore della connettività si sta trasformando e gli hyperscaler stanno sempre più guadagnando peso in tale catena del valore, la visione di Eton e Gsma è che “lì dovrebbe esserci una valutazione proattiva dell’impatto potenzialmente positivo degli sviluppi nel cloud edge e di distribuzione del traffico attraverso reti nazionali proprietarie sui mercati delle telecomunicazioni tradizionali e su quelli adiacenti”.
Nuove reti cloud-based: recuperare la sovranità
Il paper prosegue con le considerazioni normative specifiche rilevanti per garantire che l’Europa possa investire e aumentare le capacità nell’edge cloud computing e nelle infrastrutture basate sul cloud, “stabilendo un grado di autonomia strategica che non esiste nei mercati cloud tradizionali e centralizzati, ancora in gran parte dominati da hyperscaler non europei”.
La dipendenza da pochissimi giganti del cloud che dominano il mercato globale del cloud – affermano Etno e Gsma – “suscita preoccupazioni su vendor lock-in, potere contrattuale, privacy e trasparenza. Incoraggiamo i politici a stimolare interoperabilità, adottando ancora una volta un approccio agnostico. L’interoperabilità tra tutti i tipi di fornitori, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, favorirà la concorrenza e l’innovazione prevenendo al contempo il vendor lock-in”.
Concorrenza impari con gli hyperscaler, servizi 5G a rischio
Sebbene le reti di comunicazione elettronica e i servizi cloud siano reciprocamente dipendenti, la disparità in termini di dimensioni, mercato raggiunto, capitalizzazione e potere negoziale tra gli hyperscaler e gli operatori di telecomunicazioni europei è evidente, continuano le due associazioni: “Nessun operatore europeo può negoziare su un piano di parità con giganti come Amazon, Google o Microsoft. Mentre le nuove normative europee come Data act e Digital markets act mirano a ridurne l’enorme potere di mercato, un aspetto cruciale da chiarire è come queste regole generali verranno applicate nei casi specifici dai regolatori, soprattutto quando i comportamenti dei player potrebbero avere un impatto sostanziale su altri mercati o sull’economia nel suo complesso”.
Gli operatori, indipendentemente dalle loro dimensioni, faticano a ottenere condizioni vantaggiose dai grandi fornitori cloud nei contratti relativi ai progetti per le reti di telecomunicazioni virtualizzate. Di conseguenza, gli operatori non possono garantire la futura funzionalità delle loro reti o il lancio dei nuovi servizi preannunciati, molti dei quali dipendenti dalle funzionalità del 5G, come auto a guida autonoma e chirurgia remota.
Di qui la dichiarazione secondo cui, nelle circostanze attuali, il potere esercitato dagli hyperscaler nel cloud e nei mercati adiacenti potrebbe determinare il successo o il fallimento degli operatori di telecomunicazioni.
La criticità degli investimenti nelle reti basate sul cloud
Sette tecnologie chiave guideranno la trasformazione delle telecomunicazioni: 5G standalone, roll-out di Ftth e Fttx, Open Ran, virtualizzazione e softwarizzazione della rete, edge computing, crittografia quantistica e integrazione di comunicazioni satellitari in orbita terrestre bassa. La maggior parte di queste tecnologie sono interdipendenti e richiedono ricerca, pianificazione, implementazione e operazioni coordinate, nonché ingenti investimenti.
Affermano Etno e Gsma: “Una considerazione importante che il Berec dovrebbe evidenziare è che l’investimento nelle tecnologie di trasformazione della rete non è una scelta per gli operatori di telecomunicazioni, ma una necessità. Aumento del traffico di rete e casi d’uso data-driven spingeranno la riprogettazione delle operazioni di rete: ci aspettiamo che il consumo di dati mobili per utente in Europa continuerà a crescere a un tasso annuo del 25% entro il 2030; il tasso di crescita sarà del 20% per il traffico fisso. Questo è dovuto a una ‘metaversificazione’ dei casi d’uso, con la realtà virtuale e le tecnologie immersive che diventano sempre più comuni, un massiccio passaggio dai video Sd all’Hd e un aumento dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale. La mancanza di economie di scala e di dimensioni pone ostacoli significativi alle aziende di telecomunicazioni europee, al contrario delle aziende hyperscaler, che sfruttano la loro presenza globale e acquisiscono sempre più spazi nella tradizionale catena del valore delle telecomunicazioni. Cooperazione tra operatori e approcci centrati su piattaforma comune o federazione di modelli sono vitali per controbilanciare questi svantaggi in Europa. D’altro canto, la significativa pressione finanziaria che gli operatori europei devono affrontare riduce la loro capacità per affrontare gli investimenti nelle nuove tecnologie di rete”.
Di conseguenza, le decisioni sugli investimenti nel cloud non sono scontate: dipenderanno dalla salute finanziaria del settore e dalla sua capacità di monetizzare i nuovi servizi.