TORRI

Ei Towers, addio all’Opas: approvato dividendo da 31 milioni

L’assemblea degli azionisti della società delle torri Mediaset decide di distribuire una cedola di 1,10 euro ad azione, che verrà pagata il 20 maggio. L’ad Barbieri: “E’ un arrivederci. Il progetto ha un senso forte”

Pubblicato il 21 Apr 2015

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Gli azionisti di Ei Towers hanno deciso di lasciarsi alle spalle la scalata su Rai Way, e hanno approvato in assemblea dei soci la distribuzione del dividendo, nella seduta in cui era in programma l’approvazione del bilancio di esercizio 2014. L’anno trascorso ha registrato per la società delle torri Mediaset un utile netto di 31.223.755 euro, di cui, su proposta dell’azionista di maggioranza, Elettronica industriale, società che fa capo a Silvio Berlusconi, saranno redistribuiti agoli azionisti 31.088.614 euro. I rimanenti 135.141 euro saranno invece destinati alla riserva straordinaria.La decisione dell’assemblea degli azionisti comporterà la distribuzione di un dividendo di 1,10 euro per azione, con la cedola che sarà pagata il 20 maggio.

Secondo Guido Barbieri, Ad di Ei Towers, la partita non è chiusa: “Non è un addio, ma un arrivederci con forme e tempi che le controparti ci consentiranno. Il progetto ha tale senso che un arrivederci è d’obbligo – ha detto al termine dell’assemblea – Metteremo tutta la nostra energia ed entusiasmo per far evolvere il settore in maniera più efficiente con tempi e modi compatibili con la volontà di tutti i soggetti in gioco”

Quello della distribuzione del dividendo è uno scenario che sembrava in secondo piano fino a ieri, dal momento che proprio il Cda di Ei Towers, il 19 marzo, al momento dell’approvazione del bilancio, aveva deliberato di proporre all’asseblea degli azionisti di destinare l’intero utile di esercizio 2014 alla riserva straordinaria. “Tale destinazione, alla luce dell’offerta su Rai Way, consentirà al gruppo – spiegavano da Ei Towers – di mantenere la necessaria flessibilità per far fronte all’impegno finanziario in caso di perfezionamento dell’operazione”.

Il 2014 si è chiuso per Ei Towers con i ricavi a 234,5 milioni, in crescita rispetto ai 231,6 del 2013, e con un utile che registra un +14,8%m da 33 a 37,8 milioni di euro. I ricavi consolidati caratteristici si sono attestati a 234,5 milioni (+1,3%), e il risultato operativo ammonta a 65,8 milioni, con un’incidenza sui ricavi caratteristici del 28,1%, in crescita del 12,8% rispetto al dato del 2013.

Intanto non risulta che ci siano ancora stati contatti ufficiali tra Ei Towers e Rai Way per sondare l’eventualità di soluzioni alternative che possano portare alla creazione di un operatore unico nazionale delle torri di trasmissiojne Tv. A confeermare l’assenza di approcci era stato ieri il Dg Rai Luigi Gubitosi, e lo ha ribadito oggi lo stesso Barbieri, che ha aggiunto che al momento non ci sono stati contatti nemmeno con Telecom Italia, che quoterà le proprie torri riunite nella newco Inwit entro l’estate.

Risale intanto a venerdì la decisione di Ei Towers, che aveva lanciato a marzo un’offerta pubblica di acquisto e scambio sulla controllata Rai, di rinunciare a presentare una nuova offerta per Rai Way per puntare al dialogo con viale Mazzini. In un comunicato la società della galassia Mediaset aveva annunciava il ritiro della ”comunicazione dell’operazione di concentrazione trasmessa all’Antitrust il 24 febbraio scorso”. Nel frattempo spetterà al Cda in programma per domani, dopo l’assemblea dei soci di oggi, il compito di delineare “le opportune deliberazioni in merito all’offerta”.

Dal canto suo la Rai, che detiene il 65% di Rai Way, ha finora sempre fatto muro nei confronti dell’offerta di Ei Towers, considerando l’opas fin dal primo giorno come un’operazione ostile, anche se non fosse stata mirata a prendere il controllo della società, ma a rastrellare una quota di minoranza del 40% delle azioni.

Sullo sfondo della creazione di un operatore unico delle torri ci sarebbe, secondo le indiscrezioni che hanno ripreso a circolare nelle ultime ore, l’obiettivo di trovare un accordo con la Tv di Stato e di aprire l’operazione alla partecipazione di fondi d’investimento pubblici o privati, soluzione che potrebbe consentire di risolvere i profili di criticità in campo antitrust. A questo proposito si è parlato di un possibile coinvolgimento di F2i, che però non è stato confermato da Barbieri, che proprio oggi ha sottolineato che non ci sono stati contatti con il fondo, anche se “qualunque soluzione che possa agevolare un processo di consolidamento – ha detto – è benvenuta”.

Sulla questione dell’operatore unico delle torri è intervenuto oggi nche Urbano Cairo, proprietario di Cairo Communication: “C’è una logica nel mettere insieme due strutture che facessero efficienza – ha detto – Il tema è che magari se le guida un broadcaster può essere una cosa non opportuna. L’unione di queste due aziende può essere una cosa giusta, però deve diventare una public company dove non hai un azionista prevalente. Però – conclude Cairo – l’idea dal punto di vista dell’efficienza funziona. Bisogna stare attenti alla proprietà. Se il broadcaster è quello che dà le carte a tutti può essere una cosa inopportuna”

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