“A breve, sicuramente entro questa settimana, faremo le valutazioni sui chiarimenti richiesti a Ei Towers in merito all’ offerta su Rai Way“. Lo ha detto Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, a margine della presentazione di un libro, riferendosi al dossier con le informazioni aggiuntive sull’Opas lanciata da Ei Towers su Rai Way il 24 febbraio, inviate domenica dalla società delle torri nell’orbita Mediaset all’authority.
Intanto dal Governo il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli preferisce non entrare nel merito della vicenda, aspettando per eventuali prese di posizione che le bocce dell’operazione siano ferme: “Finché non è compiuta secondo tutte le procedure l’iniziativa in corso diventa difficile e sarebbe scorretto affrontare discussioni che possono turbarne l’iter – ha affermato durante l’audizione in commissione Lavoro e Industria del Senato – Non ritengo di andare oltre e di poter aggiungere altro. Si può aggiungere un cenno alle caratteristiche che si presentano negli altri Paesi europei: nel mondo prevalgono due modelli: uno in cui c’è l’esistenza di un operatore puro e un altro in cui abbiamo la presenza del pubblico, che garantisce lo stesso tipo di servizio al mercato”.
Giacomelli, insistendo sul fatto che finché il dossier è aperto il Governo non vuole intervenire sull’operazione, ha ricordato inoltre il vincolo imposto dall’esecutivo con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2 settembre, quando è stata autorizzata la quotazione in borsa della controllata Rai, che prevede che il 51% della società debba rimanere in mano pubblica.
“Se i presidenti delle commissioni lo riterranno – ha aggiunto Giacomelli – ci sarà un momento diverso in cui il confronto potrà essere più libero e non determinato dalla responsabilità a cui siamo tenuti nella fase attuale”. Allargando il discorso a quello che succede nel resto d’Europa, Giacomelli ha sottolineato come in “in Francia e Spagna ci sia un sistema di reti diverso da noi”, e come in Gran Bretagna sia “capillare lo sviluppo via cavo”. “Io non sono spaventato dall’operatore unico nazionale – ha concluso – chiusa questa fase, nulla questio a parlare dei modelli”.