La Rai chiude la porta a Ei Towers sull’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata dalla società Mediaset su Rai Way. L’azienda “in ogni caso, non avrebbe aderito in alcuna misura all’offerta promossa da Ei Towers, anche a seguito della modifica apportata, poiché considera strategica la propria partecipazione in Rai Way, anche in quanto correlata al soddisfacimento di bisogni di interesse generale, così come la permanenza della quotazione della società sul Mercato telematico azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana e il mantenimento di un azionariato diffuso”. E’ quanto si legge in una nota diffusa da viale Mazzini al termine della riunione del consiglio d’amministrazione della Tv di Stato.
“In data odierna – recita il comunicato – il consiglio di amministrazione di Rai – Radiotelevisione italiana Spa ha preso atto della comunicazione del 13 aprile 2015 con cui la Consob ha affermato che la modifica della soglia partecipativa cui Ei Towers Spa intendeva condizionare l’efficacia dell’offerta incide sugli elementi caratterizzanti dell’offerta riportati nel comunicato ex artt. 102 e ss. del TUF e rende non più procedibile l’istruttoria di approvazione del documento d’offerta depositato da Ei Towers il 16 marzo 2015″.
Così nella seduta di oggi viale Mazzini ha “ribadito la validità del progetto industriale di Rai Way, basato sul rafforzamento della posizione di mercato di Rai Way, anche tramite opportunità di crescita esterna e operazioni di fusione e acquisizione – conclude la nota – nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili e dei vincoli derivanti dal necessario soddisfacimento di bisogni di interesse generale della collettività”.
Intanto il pallino per la decisione sull’opas passa all’Agcom. Il collegio dell’Antitrust ha infatti esaminato le risultanze istruttorie sulla concentrazione tra le due società, e ha inviato la propria bozza di decisione all’Agcom, che ora ha trenta giorni di tempo per formulare il proprio parere non vincolante. A seguito di questo pronunciamento spetterà all’authority sulla concorrenza emettere il verdetto finale.
A essere incaricata dell’istruttoria è stata la direzione Comunicazioni del garante, che secondo le anticipazioni circolate nelle ultime ora ha espresso parere negativo sulla fusione delle due società delle torri per la trasmissione del segnale televisivo per via dei profili anticoncorrenziali che scaturirebbero dalla concentrazione.
Nei giorni scorsi era già stata la Consob a bloccare l’offerta pubblica di acquisto e scambio della società della galassia Mediaset sulla controllata Rai, dando parere negativo alla pubblicazione del prospetto informativo. Una decisione rispetto alla quale Ei Towers potrebbe ora decidere di predisporre un ricorso al Tar, esponendo tutte le motivazioni che renderebbero illegittimo lo stop imposto dalla commissione nazionale per le società e la Borsa, o potrebbe invece dare vita a una nuova proposta, cercando un’intesa con la Tv di Stato e con il Governo, e che non crei problemi in ottica antitrust, magari grazie al coinvolgimento di investitori istituzionali nell’operazione di creazione di un gestore unico nazionale della torri.
Nelle motivazioni inviate ieri all’Agcom l’Antitrust, che aveva aperto un’istruttoria sul caso l’11 marzo, afferma – come anticipa il Fatto Quotidiano – che “le principali criticità concorrenziali dell’operazione in esame interessano il mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione, nel quale si avrebbe la creazione di un operatore unico nazionale verticalmente integrato, controllato dal principale operatore attivo nella raccolta pubblicitaria televisiva”.
A preoccupare l’antitrust il fatto che Rai Way ed Ei Towers siano “gli unici operatori a detenere un’infrastruttura estesa nel territorio nazionale”. “Nell’ambito del mercato in esame – spiegano dall’Antitrust nel documento secondo le anticipazioni del quotidiano – una pressione concorrenziale nei confronti del soggetto potrebbe essere esercitata solo dagli operatori che dispongono di infrastrutture a livello locale. Sebbene gli operatori locali costituiscano una realtà non trascurabile ai fini della valutazione del contesto competitivo nel mercato in esame, va considerato come essi costituiscano un insieme altamente frammentato. Pertanto, il ricorso a una pluralità di operatori locali in alternativa a un operatore nazionale può comportare un aumento dei costi e dei tempi di transazione”.
Considerazioni insieme alle quali ci sarebbe da considerare anche che se l’Opas andasse in porto Mediaset arriverebbe a detenere infrastrutture che arriverebbero a rappresentare il 70-75% “di tutte le infrastrutture per il broadcasting televisivo sul territorio”, e che “in alcune aree del territorio la nuova entità opererebbe in un regime di monopolio”, da momento che “gli operatori locali non sono presenti in modo omogeneo nel territorio nazionale”.
Intanto Ei Towers ha già dato il via libera a una modifica dell’offerta, quella bocciata nuovamente oggi da viale Mazzini, che renderebbe possibile l’acquisizione non più del 66,6% di Rai Way, ma di una quota di minoranza del 40%.