«Vodafone Italia investe ormai da qualche anno sull’evoluzione e sulla modernizzazione tecnologica delle reti, entro il prossimo anno contiamo di completare l’upgrade delle reti grazie al Single Ran”. Così Alberto Ripepi, Chief Technology Officer di Vodafone Italia, secondo cui l’obiettivo è semplificare la gestione dei network per diminuire l’impatto ambientale, l’emissione di Co2 e ridurre al minimo lo spazio occupato dagli apparati nei singoli siti, per facilitare la condivisione degli stessi con gli altri operatori. Questo è il punto di partenza in vista del 4G.
Detto questo, lo sviluppo delle reti 3G continua. “Il prossimo avvento del 4G non ha bloccato gli investimenti in reti 2G e 3G – aggiunge Ripepi -: un roll out continuo, con l’utilizzo dell’Umts 900 che sarà usato principalmente nelle aree rurali. L’upgrade delle reti prosegue anche con l’introduzione di più portanti sullo stesso sito. Siamo ancora in attesa del riordino dello spettro a 2100 Mhz, pendente da due anni, in cui confidiamo per un uso efficiente delle risorse spettrali dei singoli operatori e per il completamento del 3G”.
Passando al 4G, il piano di Vodafone Italia è già avviato. “Il 4G per noi è un asset strategico – continua Ripepi -, l’obiettivo è arrivare nei prossimi anni ad un livello di copertura pari a quello del 3G. Ovviamente, la disponibilità delle frequenze a 800 Mhz è fondamentale, come promesso dal ministero entro la fine dell’anno solare. Nel frattempo, stiamo conducendo dei trial tecnologici a Ivrea, che è stata coperta con le frequenze a 1800 Mhz con risultati molto incoraggianti dal punto di vista della esperienza cliente, della stabilità della tecnologia e dei consumi energetici”.
È chiaro anche il tema dell’elettromagnetismo, “Il tema dei limiti elettromagnetici nel nostro paese va indirizzato – continua il responsabile Tecnologie di Vodafone Italia -, è un limite per la realizzazione della rete 4G. In Italia ci sono i limiti più restrittivi di tutta l’area Ue e va tenuto anche conto che in Italia il roll out di 2G, 3G e 4G va avanti in contemporanea. Auspichiamo che il ministero dello Sviluppo economico intervenga rapidamente con degli studi che permettano di razionalizzare le modalità di valutazione delle emissioni che oggi sono molto conservative e che si traducono tipicamente in vincoli ancora più stringenti rispetto alla norma vigente”. Secondo Vodafone è interesse di tutte le parti in causa, operatori e ministero, arrivare ad una revisione condivisa delle tecniche di valutazione. Tanto più che le stesse Arpa regionali misurano valori di norma più bassi di quelli previsti per legge.
Oltre all’elettromagnetismo, anche il tema della condivisione dei siti è molto rilevante per Vodafone Italia soprattutto in ottica ambientale. “Non è soltanto un vantaggio in termini di costi per l’operatore, ma anche di riduzione dell’impatto ambientale”, dice Ripepi. Per quanto riguarda le interferenze fra il segnale telefonico del 4G e la tv digitale terrestre c’è una sperimentazione in atto con gli altri operatori, i broadcaster e il ministero, orientata a misurare l’impatto dell’interferenza. Vodafone Italia ritiene di essere in una posizione favorevole, perché lo spettro frequenziale a 800 MHz di cui dispone è il più lontano da quello occupato dalle tv.
L'INTERVISTA
Elettrosmog, Ripepi: “In Italia i limiti più stretti d’Europa”
Il Cto di Vodafone Italia: “Indispensabile un intervento del ministero Sviluppo per razionalizzare la materia emissioni”
Pubblicato il 03 Lug 2012
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