Enel, Starace: “Il piano banda larga pronto a settembre”

L’Ad della società energetica: “Non abbiamo nessuna intenzione di diventare un operatore telefonico. Con il progetto di fattibilità economica dopo l’estate dimostreremo che la nostra strategia è appetibile anche per i piccoli centri abitati”

Pubblicato il 21 Lug 2015

Enel non ha nessuna intenzione di diventare un operatore telefonico. Noi ci offriamo per una soluzione razionale al problema ‘diffusione della banda larga’, e a costi sicuramente inferiori”. Lo afferma Francesco Starace, Ad di Enel, in un’intervista al quotidiano La Repubblica. “Nelle città – spiega il numero uno di Enel – non sarebbe bello esteticamente né utile economicamente avere tanti ‘armadi stradali’ quanti sono gli operatori interessati. Noi mettiamo a disposizione i nostri cavi che arrivano fino ai condomini semplicemente facendovi passare delle coppie di fibre ottiche, senza dover realizzare nuovi scavi.

A settembre presenteremo un nostro progetto di fattibilità economica in cui dimostreremo che il costo per questi investimenti è tale da renderlo appetibile anche per i piccoli centri abitati”.

Poi Starace si ferma a spiegare l’uscita dalla Slovacchia, dove è sul mercato il 64% della sociwetà elettrica Slovenske Elektrarne: “Entro fine mese – afferma – faremo sapere la nostra scelta: firmeremo un memorandum of understanding che darà il via a un periodo di trattativa in esclusiva. Confermiamo che non lasceremo subito il paese. L’operazione di vendita avverrà in due fasi, anche perché questa è la soluzione che il governo slovacco ci ha chiesto di percorrere”. I soldi in arrivo dall`est Europa serviranno per ridurre il debito ma, soprattutto, per liberare risorse per i nuovi progetti delle reti. “Le reti – ha detto Starace – assumeranno sempre più importanza per come si sta evolvendo il settore dell`energia con la crescita delle rinnovabili, delle smart grid, della mobilità elettrica. Chi le ha se le tiene strette, chi non le ha le vorrebbe e chi le ha vendute se ne pente”.

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