“Enel non ha nessuna intenzione di diventare un operatore telefonico. Noi ci offriamo per una soluzione razionale al problema ‘diffusione della banda larga’, e a costi sicuramente inferiori”. Lo afferma Francesco Starace, Ad di Enel, in un’intervista al quotidiano La Repubblica. “Nelle città – spiega il numero uno di Enel – non sarebbe bello esteticamente né utile economicamente avere tanti ‘armadi stradali’ quanti sono gli operatori interessati. Noi mettiamo a disposizione i nostri cavi che arrivano fino ai condomini semplicemente facendovi passare delle coppie di fibre ottiche, senza dover realizzare nuovi scavi.
A settembre presenteremo un nostro progetto di fattibilità economica in cui dimostreremo che il costo per questi investimenti è tale da renderlo appetibile anche per i piccoli centri abitati”.
Poi Starace si ferma a spiegare l’uscita dalla Slovacchia, dove è sul mercato il 64% della sociwetà elettrica Slovenske Elektrarne: “Entro fine mese – afferma – faremo sapere la nostra scelta: firmeremo un memorandum of understanding che darà il via a un periodo di trattativa in esclusiva. Confermiamo che non lasceremo subito il paese. L’operazione di vendita avverrà in due fasi, anche perché questa è la soluzione che il governo slovacco ci ha chiesto di percorrere”. I soldi in arrivo dall`est Europa serviranno per ridurre il debito ma, soprattutto, per liberare risorse per i nuovi progetti delle reti. “Le reti – ha detto Starace – assumeranno sempre più importanza per come si sta evolvendo il settore dell`energia con la crescita delle rinnovabili, delle smart grid, della mobilità elettrica. Chi le ha se le tiene strette, chi non le ha le vorrebbe e chi le ha vendute se ne pente”.