Ericsson ha annunciato oggi il taglio di 1.550 posti di lavoro in Svezia. I tagli riguardano diverse sedi nel paese e coprono tutte le aree di business: vendite, amministrazione, ricerca e sviluppo, servizi. In termini assoluti, la maggior parte dei tagli riguarda la divisione Networks. A fine settembre Ericsson contava 17,768 dipendenti in Svezia.
Il nuovo piano di tagli riguarda mille persone su 10.800 a Stoccolma. Altri esuberi sono previsti a Boras (40), Goteborg, Lindholmen e Molndal (circa 200 persone), Karlskrona (50), Kumla (106), Linkoping (120), Lulea (10), Lund (15) e Malmo (13). Il nuovo pacchetto di risparmi non toccherà invece le sedi di Falun, Hudiksvall, Kalmar e Katrineholm. L’azienda non ha comunicato i costi della ristrutturazione.
Ieri l’azienda ha incontrato gli investitori e ha comunicato al mercato le sue previsioni di business per i prossimi anni. Nel periodo 2012-2015 l’azienda prevede una crescita annua globale compresa fra il 3% e il 5% del mercato delle apparecchiature di rete (network equipment), che di fatto rappresenta il core business dell’azienda. Più marcata la crescita prevista nello stesso periodo nel settore dei servizi di telecomunicazione, che secondo le stime della società aumenterà ad un tasso annuo del 5%-7%. Il settore globale support solution crescerà del 9%-11% nello stesso periodo. L’obiettivo dell’azienda è mettere a segno una crescita degli utili operativi compresa fra il 5% e il 15%.
“Questo sviluppo del mercato implica naturalmente un business mix che per Ericsson si baserà maggiormente sui ricavi da software e servizi. Tuttavia, l’hardware sarà sempre parte del mix e fattore distintivo per Ericsson”, ha detto il ceo Hans Vestberg.
L’azienda ha altresì aggiunto che l’impatto negativo derivante da progetti a margini ridotti, per la modernizzazione dei network in Europa, comincerà a diminuire gradualmente alla fine del 2012.
Ericsson stima che la sua quota di mercato nel settore dei servizi telecom sia cresciuta di un punto quest’anno al 12%.
Ericsson ha comunicato i dati relativi al terzo trimestre lo scorso 26 ottobre. L’azienda ha chiuso il periodo con un calo dell’utile netto del 42% a 2,18 miliardi di corone (circa 251 milioni di euro), a causa anche delle perdite della jv ST-Ericsson. Un risultato che, seppur negativo, batte ampiamente le attese degli analisti, che stimavano profitti per soli 1,42 miliardi. Il fatturato della società, che ha ammesso di avere fatto fronte alle difficoltà denunciate dai mercati di Europa e Asia, è nel frattempo diminuito del 2% a 55,52 miliardi. Il gruppo svedese ha spiegato di avere registrato “minori vendite in Europa, Cina, Corea e Russia” e nonché una continua flessione del settore delle attrezzature Cdma.
Il ceo Hans Vestberg ha ammesso che la redditività “non è stata non soddisfacente”, ma che Ericsson continuerà a cercare una maggiore efficienza anche tramite riduzione dei costi per migliorare i risultati.