L'INDAGINE

Ericsson accantona 1 miliardo: in vista la chiusura dell’inchiesta Usa

Il patteggiamento è ancora in corso, ma l’azienda svedese, come da iter procedurale, mette da parte le risorse per fare fronte alla possibile sanzione nell’ambito del dossier per presunta violazione della legge americana su tangenti e irregolarità contabili

Pubblicato il 26 Set 2019

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Ericsson accantona 1 miliardo di dollari in vista della chiusura dell’inchiesta che la vede coinvolta negli Stati Uniti per presunta violazione della legge anti-corruzione (U.S. Foreign corrupt practices act, Fcpa): lo ha fatto sapere il colosso svedese delle attrezzature Tlc in una nota in cui aggiorna sull’iter del procedimento.

L’inchiesta di Sec e DoJ

Ericsson aveva già informato di essere oggetto dell’indagine congiunta dell’organo di vigilanza di Borsa Sec (Securities and exchange commission) e del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ) per la verifica della compliance dell’azienda alla Fcpa. Il gruppo svedese ha sottolineato che sta collaborando su base volontaria all’azione delle autorità Usa e nell’ultima trimestrale, pubblicata a luglio, aveva già messo in guardia sul fatto che la risoluzione della controversia avrebbe potuto avere un impatto finanziario, che in quel momento non poteva quantificare.

La cifra (stimata) arriva ora: l’azienda ha provveduto a un accantonamento di 12 miliardi di corone svedesi che inciderà sui risultati del terzo trimestre 2019, in modo da coprire una sanzione pecuniaria che Ericsson stima possa ammontare a 1 miliardo di dollari più altri costi correlati. Il patteggiamento è ancora in corso e Ericsson non può fornire ulteriori dettagli.

Già intraprese le azioni disciplinari

L’inchiesta copre un periodo che si chiude al primo trimestre 2017 e ha rivelato violazioni del Codice etico aziendale e dell’Fcpa in sei paesi: Cina, Gibuti, Indonesia, Kuwait, Arabia Saudita e Vietnam. L’Fcpa include disposizioni riguardanti due categorie di illeciti: condotte di pagamento illecito (come definite dall’Fcpa) e mancata trasparenza nei libri contabili e gestione dei flussi finanziari.

Nel corso delle indagini di Sec e DoJ per l’accertamento di eventuali illeciti, Ericsson stessa ha individuato al suo interno delle violazioni del proprio Codice etico aziendale e della Fcpa e ritiene che tali violazioni siano “il risultato di diverse manchevolezze”, inclusi “controlli interni inadeguati che hanno consentito a un numero limitato di dipendenti di eludere attivamente i controlli interni per scopi illegittimi”. Sono state adottate misure disciplinari, tra cui la risoluzione del rapporto di lavoro con alcune persone dello staff aziendale. Ericsson afferma di aver intrapreso azioni per ovviare alle carenze individuate e sta migliorando in modo significativo il suo programma Ethics & Compiance.

Il ceo Ekholm: “Al lavoro su etica e compliance”

Il ceo Börje Ekholm ha assicurato che l’azienda sta affrontando il problema; l’azienda ha riconosciuto gli errori e si sta adoperando per costruire una “Ericsson più forte, in cui etica e conformità alle norme sono i cardini del modo di fare business. Negli ultimi due anni, abbiamo fatto investimenti significativi nel nostro programma di etica e conformità, comprese le nostre capacità di investigazione e abbiamo intrapreso azioni contro i dipendenti che hanno trasgredito i nostri valori e standard”, ha concluso il ceo.

A fine agosto la stampa svedese ha riferito che Ekholm sarebbe prossimo ad annunciare le sue dimissioni dopo quasi tre anni alla guida di Ericsson. L’azienda ha replicato che si tratta di rumors e speculazioni e ha assicurato che “Il top management è completamente focalizzato sull’implementazione della nuova strategia e sulla costruzione di una Ericsson sempre più forte nel lungo periodo”.

Ekholm ha varato un esteso piano di ristrutturazione per rimettere in sesto i conti dell’azienda e riportarla alla crescita. La strategia sta funzionando anche se la redditività stenta a prendere quota nonostante i numerosi contratti 5G .

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