LA TRIMESTRALE

Ericsson, conti oltre le attese. Ma in Cina indaga l’Antitrust

I profitti netti da gennaio a marzo si attestano a 230 milioni di euro. I risultati superano per il quinto trimestre consecutivo le previsioni degli analisti. Intanto l’Authority asiatica apre un’indagine sulla politica delle licenze dell’operatore svedese

Pubblicato il 17 Apr 2019

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Risultati finanziari oltre le aspettative per il quinto trimestre consecutivo in casa Ericsson,  che da gennaio a marzo 2019 ha registrato profitti netti per 2,4 miliardi di corone svedesi, pari a circa 230 milioni di euro, dopo che nello stesso trimestre dell’anno precedente la società aveva registrato una perdita di 0,7 miliardi di corone svedesi. Questo ritorno alla crescita ha portato a un utile per azione di 0,70 corone (pari a 0,67 euro) contro un -0,25 del periodo gennaio-marzo del 2018.

Quanto al risultato operativo, si parla di 4,9 miliardi di corone, pari a 469 milioni di euro. I proventi operativi, escluse le spese di ristrutturazione, sono saliti a 5,1 miliardi di corone da 0,9 miliardi di corone dello scorso anno. Il fatturato del trimestre è cresciuto del 13% a 48,9 miliardi di corone da 43,4 miliardi di corone dello scorso anno.

Infine le vendite rettificate per unità comparabili e valuta sono aumentate del 7%. Tutto questo grazie anche a una sostanziale leadership nel 5G in Europa e a una crescita particolarmente sostenuta in nord America: “Il mercato degli Stati Uniti è uno dei più importanti nel campo del 5G – aveva spiegato nei giorni scorsi il Ceo Borje Ekholm alla Cnbc – è stato tra i primi a lanciare il nuovo standard, e la nostra strategia è di lavorare con i clienti che guidano il mercato”.

Intanto la società ha fatto il suo ingresso anche nel mercato cinese del 5G grazie a un accordo siglato il mese scorso con il produttore di smartphone Oppo. Ma proprio dalla Cina arriva una notizia preoccupante per Ericsson: L’autorità del Paese asiatico a avviato un’indagine, rispondendo a una denuncia, focalizzando la propria attenzione sulla politica delle licenze della casa svedese. La notizia è confermata dalla società, che in una nota evidenzia di essere impegnata a “collaborare con l’indagine” e di volersi astenerse da ulteriori commenti “finché l’inchiesta sarà in corso”. “In Ericsson – si legge in una nota – licenziamo il nostro portafoglio di brevetti su termini e condizioni ‘Frand’ (Fair, Reasonable and Non-Discriminatory), e siamo sempre impegnati a rispettare questi principi”.

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