La banca d’affari JP Morgan Chase è stata incaricata da Ericsson di esplorare il mercato alla ricerca di possibili acquirenti per ST-Ericsson, la joint venture per la produzione di semiconduttori wireless in crisi da tempo che fa capo alla casa svedese e StMicroelectronics. Lo scrive il quotidiano svedese Dagens Industri, che rilancia voci del Wall Street Journal.
Lo scorso 10 dicembre StMicroelectronics ha annunciato l’uscita dalla joint venture entro il terzo trimestre di quest’anno, lasciando la patata bollente nelle mani di Ericsson, che a sua volta non ha intenzione di rilevare il 50% delle quote messe sul mercato dal suo partner.
Lo scorso 20 dicembre Ericsson ha fatto sapere che registrerà a bilancio un onere straordinario di 8 miliardi di corone (923,656 milioni di euro) nel quarto trimestre, a causa della svalutazione di ST-Ericsson, la joint venture con il chip-maker StMicroelectronics operante nel settore dei semiconduttore wireless. La settimana scorsa StM ha annunciato la volontà di uscire dalla joint venture entro il terzo trimestre del 2013, senza però precisare come intende farlo.
Secondo il Wall Street Journal, la cessione di ST-Microelectronics potrebbe avvenire con la vendita dell’intera società o secondo la logica dello spezzatino. Non sono state diffuse stime sul valore potenziale della joint venture, che presenta conti in rosso dal 2009 a causa della crisi in cui da tempo versa Nokia, uno dei suoi maggiori clienti.
Ericsson pubblicherà i risultati 2012, inclusi quelli di St-Ericsson, il 31 gennaio.