IL DOSSIER

Ericsson, la Sec avvia indagine sul caso Iraq. L’azienda: “Massima cooperazione”

La Securities and Exchange Commission americana ha aperto un fascicolo per verificare la condotta della società, accusata di aver versato pagamenti al gruppo militante dell’Isis nel 2019

Pubblicato il 10 Giu 2022

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La Securities and Exchange Commission (Sec) ha aperto un’indagine sul gruppo Ericsson. L’inchiesta riguarda fatti descritti nel rapporto della società sulle attività svolte in Iraq nel 2019, che potrebbero essere state inquinate da casi di corruzione. È la stessa società svedese a comunicarlo con una nota “È troppo presto per determinare o predire l’esito di questa indagine”, scrive l’azienda, “ma Ericsson coopererà pienamente con la Sec”. Le prime indiscrezioni relative alle vicende irachene erano emerse all’inizio dell’anno e avevano da subito avuto forti ripercussioni sul titolo in Borsa.

Le indagini di Sec e Dipartimento di Giustizia

Più nello specifico, Ericsson aveva riferito a febbraio di un’indagine interna relativa a possibili pagamenti al gruppo militante dello Stato Islamico in Iraq. Anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha multato la società nel 2019 per la risoluzione di un altro caso di corruzione, sta indagando sulla gestione delle indagini da parte del gruppo e, ricorda Reuters, potrebbe infliggere un’ulteriore sanzione. Nell’ambito di tale accordo, Ericsson aveva accettato di assumere un controllore di conformità indipendente per un periodo di tre anni.

In merito al nuovo file aperto su Ericsson, le agenzie statunitensi indagano sulla violazione del Foreign Corrupt Practices Act (Fcpa) che disciplina una persona o società americana che paga denaro o qualsiasi cosa di valore a qualsiasi funzionario straniero allo scopo di ottenere opportunità di affari.

Il Dipartimento di Giustizia gestisce essenzialmente gli aspetti criminali dell’indagine e la Sec si occupa dell’ambito civile. Nel momento in cui si raggiunge un accordo congiunto con una società, l’importo della sanzione viene diviso tra le due agenzie. Per esempio, nel 2020, Goldman Sachs aveva accettato di pagare più di un miliardo di dollari in risposta alle accuse della Sec per aver violato le disposizioni dell’Fpa in relazione a uno schema di tangenti in Malesia.

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