Le Sim sono destinate a raggiungere quota 9.3 miliardi entro il 2019, di cui più del 60%, circa 5,6 miliardi, saranno sottoscrizioni a smartphone. Sono i numeri della nuova edizione del Mobility Report Ericsson, secondo cui le reti Wcdma/Hspa copriranno il 90% della popolazione mondiale entro il 2019, “favorendo- spiegano da Ericsson – l’esperienza degli utenti che utilizzano uno smartphone”. Inoltre, circa i due terzi (65%) della popolazione mondiale saranno coperti da reti 4G/Lte.
I numeri sono significativi se si considera che oggi gli smartphone rappresentano il 25-30% delle sottoscrizioni alla telefonia mobile, oltre che poco più della metà (55%) dei telefoni cellulari venduti nel terzo trimestre 2013.
“Il rapido ritmo di crescita degli smartphone è stato fenomenale ed è destinato a continuare – afferma Douglas Gilstrap, senior vice president e head of strategy di Ericsson – Ci sono voluti più di cinque anni per raggiungere il primo miliardo di Sim associate a smartphone, ma ne serviranno meno di due per arrivare a quota 2 miliardi. Da oggi al 2019 le sottoscrizioni associate a smartphone triplicheranno. È interessante notare che questa tendenza sarà guidata dalla loro diffusione in Cina e dagli altri mercati emergenti dove sono disponibili modelli di smartphone a prezzi inferiori”.
Il traffico generato dagli smartphone, secondo le previsione di Ericsson, aumenterà di 10 volte nel periodo compreso tra il 2013 e il 2019, raggiungendo quota 10 exabytes. Il traffico generato da video cresce del 55% ogni anno e rappresenterà più del 50% del traffico dati mobile nel 2019, mentre i social network e i servizi web equivarranno a circa il 10% ciascuno.
”Anche gli Italiani seguono questo trend di consumo dei contenuti video – aggiunge Nunzio Mirtillo (nella foto), amministratore delegato di Ericsson in Italia e presidente della Regione mediterranea – Dalle ultime rilevazioni del ConsumerLab Ericsson emerge come quasi una persona su due degli intervistati dichiari di guardare Tv o video su smartphone almeno una volta a settimana, e il 46% di questi lo fa fuori casa”.