L'ANNUNCIO

Ericsson svaluta di 1 miliardo di corone il business in Cina, ma il 5G sarà “redditizio”

Il downgrade sarà inserito nel report finanziario del secondo trimestre. Ma l’azienda ribadisce la profittabilità di lungo periodo dei contratti siglati nel Paese asiatico con i tre maggiori operatori di Tlc. Avanti con i target finanziari 2020-2022

Pubblicato il 08 Giu 2020

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Ericsson ha annunciato una riduzione contabile per un valore di circa 1 miliardo di corone svedesi  (96 milioni di euro circa) relativa alle scorte di prodotti pre-commerciali per i mercati cinesi nel secondo trimestre. La svalutazione sarà riportata nel report trimestrale all’interno del segmento Reti e avrà un impatto sul margine lordo. L’azienda svedese conferma tuttavia gli obiettivi finanziari per il 2020 e il 2022.

Nel report del primo trimestre Ericsson aveva già indicato di aspettarsi un impatto negativo sulla redditività del secondo trimestre da un numero crescente di contratti strategici, soprattutto a causa di un momentaneo margine lordo negativo in Cina.

Il fornitore di apparati Tlc ha aumentato la sua presenza in Cina aggiudicandosi contratti 5G da tutti e tre i grandi operatori telecom nazionali. Per questo Ericsson si aspetta che l’attività 5G in abbia redditività solida lungo il ciclo di vita dei contratti, ma nel secondo trimestre del 2020 la redditività sarà negativa a causa dei costi iniziali dei nuovi prodotti: di qui la svalutazione contabile di 1 miliardo di corone.

Ericsson cresce in Cina

Ericsson ha annunciato a maggio la collaborazione con China Telecom e China Unicom per implementare prodotti e soluzioni della gamma Ericsson Radio System, tra cui Spectrum Sharing, a supporto della distribuzione dei servizi 5G in tutta la Cina. Il gruppo svedese lavorerà su siti interni ed esterni per costruire capacità e copertura nelle bande da 3,5 GHz e 2,1 GHz. Saranno forniti servizi di rete tra cui provisioning, installazione e test per soddisfare le esigenze tecniche degli operatori.

China Telecom ha inoltre deciso di puntare sulle soluzioni del portafoglio Ericsson 5G Core. Si tratta di Cloud Packet Core, Cloud Unified Data Management e prodotti Policy, basati sulla tecnologia cloud-native per l’efficienza operativa e l’agilità per il lancio di nuovi servizi 5G. La rete Ericsson 5G Core sarà implementata su Ericsson Network Functions Virtualization Infrastructure insieme a Ericsson Dynamic Orchestration.

Come tecnologia consolidata e partner strategico sia per China Telecom che per China Unicom, Ericsson supporterà gli operatori nei loro sforzi condivisi per rendere rapidamente i servizi 5G una realtà nel paese asiatico.

Oltre 90 contratti commerciali 5G nel mondo

Ericsson detiene attualmente 93 accordi e contratti commerciali 5G con operatori unici, tra cui 40 reti 5G live in 22 paesi e quattro continenti. I più recenti sono quelli siglati con Telefonica Germany e Bell Canada.

Insieme all’operatore telecom Telia, Ericsson ha anche lanciato la prima rete 5G commerciale in Svezia alimentata al 100% da energia rinnovabile. Questo progetto, che per ora coinvolge la città di Stoccolma,  getta le basi – hanno detto le due aziende – per la prossima fase della trasformazione digitale che fonde l’innovazione, la sostenibilità e la sicurezza

Avanti sugli obiettivi

In un intervento ad aprile Borje Ekholm, ceo di Ericsson, ha rassicurato l’assemblea degli azionisti affermando che, almeno per ora, non vi sarà impatto dal coronavirus né sulla strategia né sul business. L’azienda è comunque pronta a fare fronte a eventuali significativi mutamenti di scenario: Ekholm ha detto che Ericsson si trova in una solida posizione di liquidità che consente “una forte resilienza” nel caso di recessione e che permette di mandare avanti gli investimenti programmati.

La ripartenza del colosso svedese avvenuta negli anni scorsi si deve proprio agli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, oltre al piano di ristrutturazione che ha incluso forti tagli ai costi operativi mirati. Dal 2017, quando Ekholm ha assunto la guida, la percentuale dei suoi dipendenti che lavorano nella ricerca e sviluppo è aumentata dal 17% a quasi un quarto. E nel 2019 per la prima volta dal 2013, l’azienda è tornata a crescere nonostante un mercato sempre più competitivo.

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