Tonfo del 5% in borsa per Ericsson, che ha chiuso il secondo trimestre con ricavi e utili in crescita, ma inferiori alle attese del mercato. Ad appesantire la performance della casa svedese le difficili condizioni macroeconomiche e la concorrenza cinese, in particolare di Huawei. Segnali positivi arrivano dalle vendite della divisione Networks, che sono aumentate. Nel dettaglio, Ericsson ha registrato vendite pari a 55,3 miliardi di corone (6,4 miliardi di dollari), invariate rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre l’utile netto si è attestato a 1,5 miliardi di corone (227,5 milioni di dollari), in aumento del 26% ma pari a circa la metà di quanto previsto dagli analisti.
Il maggior fornitore globale di apparati di rete, con una quota di circa il 35%, ha registrato un utile operativo di 2,5 miliardi di corone svedesi (379 milioni di dollari) in aumento del 19% rispetto ai 2,1 miliardi di corone (319 milioni di dollari) registrati nello stesso periodo dell’anno precedente, ma ben al di sotto delle attese degli analisti, che avevano previsto un utile operativo di 4,3 miliardi di corone (652 milioni di dollari).
Secondo il Financial Times, Ericsson sta reggendo meglio dei suoi competitor europei Alcatel Lucent e di Nokia Siemens Networks, la concorrenza cinese, in particolare quella di Huawei che tuttavia negli ultimi anni ha eroso diverse quote di mercato alla casa svedese.
Un aspetto positivo dei conti di Ericsson è la crescita dell’8% dei ricavi – a parità di cambi – della divisione chiave che si occupa delle reti. Sul fatturato, invece, pesa la flessione di vendite di vecchie tecnologie di rete negli Usa, in Cina e una performance più debole in Corea del Sud, dovuta a ritardi sullo spettro radio.
“La situazione macroeconomica resta difficile in Europa, mentre cresce l’incertezza politica in alcune zone del Medio Oriente come l’Egitto – ha detto il ceo di Ericsson Hans Vestberg – detto questo, i fondamentali della industry restano attrattivi e siamo ben posizionati per continuare a supportare i nostri clienti nel processo di trasformazione del mercato Ict”.
L’azienda comincia a vedere qualche piccolo miglioramento in Europa, con l’avvio di progetti più ricchi e ad alta capacità, legato all’upgrading e alla posa di nuove reti Lte. Più debole invece il mercato in Asia orientale, mentre nel trimestre sono arrivati alcuni ordinativi per l’Lte in Russia e Cina. Sempre forte la domanda di banda larga nelle Americhe.