SPAZIO

Esa, primo lancio commerciale per Vega

E’ partito dalla base di Kouru nella Guyana Francese il volo operativo del lanciatore spaziale costruito in Italia da Avio grazie all’Asi. Enrico Saggese: “Così competiamo a livello internazionale in un settore strategico”

Pubblicato il 07 Mag 2013

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E’ partito dalla base europea di Kourou nella Guyana Francese il primo volo commerciale del Vettore Europeo di Generazione Avanzata (Vega), che ha effettuato un lancio perfetto. Grazie all’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e alle industrie del nostro paese, l’accesso allo spazio per l’Europa e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) è oggi una realtà sempre più versatile e vantaggiosa. Vega affronta il suo primo volo operativo con tre satelliti a bordo costruiti da Esa, Vietnam ed Estonia. E’ stato costruito in Italia dalla Avio.

Concepito dall’Agenzia Spaziale Italiana già dagli anni ’90, il lanciatore per piccoli carichi sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea è partito e ha portato in orbita un satellite istituzionale ed i primi due carichi commerciali: il satellite Proba-V dell’Esa, che effettuerà un censimento globale della vegetazione della Terra, il satellite vietnamita Vnredsat ed una piccola missione di ricerca dell’Estonia basata sul concetto dei Cubesat.

Il primo volo operativo di Vega è ancora più “italiano” del volo inaugurale del febbraio 2012: da adesso anche il ‘cervello’ del lanciatore, cioè il suo programma di guida, navigazione e controllo è interamente Made in Italy. Un ulteriore elemento che incrementa il ruolo del nostro paese, che attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana finanzia oltre il 65% del programma.

“Il secondo grande successo di Vega – ha detto Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana – conferma il ruolo di eccellenza dell’Italia nel settore spaziale. Vega è il fiore all’occhiello del nostro paese, il suo elevato valore industriale ci rende protagonisti nello scenario mondiale. L’era commerciale iniziata oggi ci vede impegnati anche nell’evoluzione di Vega, sia assicurando la sua costante progressione tecnologica, sia migliorando le caratteristiche delle capacità di carico, in modo da permettere una programmazione di diversi lanci l’anno. Da oggi inizia a essere sempre più evidente il potenziale di questo piccolo lanciatore, così agile e versatile da renderci estremamente competitivi a livello internazionale in un settore strategico”.

“Il lancio del vettore dell’Agenzia Spaziale Europea Vega è un grande successo europeo dalla forte impronta italiana. Dallo spazioporto della Guyana Francese Vega e’ partito infatti con estrema precisione, portando in orbita tre satelliti – sottolinea il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza – Questo nuovo lancio ci entusiasma molto, anche perche’ si tratta di una conferma delle capacita’ italiane in un sistema altamente tecnologico come quello spaziale, dalla ricerca all’universita’. Un sistema capace di arrivare fino ad alte e complesse realizzazioni industriali”.
“Il secondo lancio del vettore spaziale Vega – a poche settimane dal precedente che aveva già sorpreso il mondo con la sua perfetta riuscita al primo tentativo – conferma che l’Italia dello Spazio è una realtà su cui il Paese puó continuare a scommettere e – dice il presidente Asas Maurizio Fargnoli – abbassando la soglia di accesso, apre nuove frontiere allo sviluppo di applicazioni e servizi e alla competitività internazionale delle nostre imprese”.

“La forte leadership della industria nazionale ha mostrato di essere in grado di guidare al successo un importantissimo programma in un settore ad altissima tecnologia – prosegue Fargnoli – I giovani talenti impegnati nel Vega, laureati nelle eccellenti facoltà aerospaziali italiane, danno fiducia nel futuro e nella capacità del Paese di investire in un settore in grado di dare importanti ritorni commerciali e politici e strategici, con prospettive che rendono indispensabile mantenere il controllo italiano sulle industrie di riferimento”.

“Asas ritiene che questo risultato confermi la necessità di una rinnovata attenzione sulle politiche spaziali italiane, da rivedere secondo l’impostazione già portata in Europa dal vice presidente Tajani, favorendo la crescita di tutte le applicazioni spaziali che possono portare benefici ai cittadini e alle imprese e che possono consolidare il lavoro dei nostri scienziati, nella consapevolezza che lo Spazio é ormai parte integrante di molteplici settori, dalla difesa alla agricoltura, ai trasporti ed alla protezione civile, solo per citare i principali – chiude Fargnoli – Lavoriamo per garantire e far crescere la presenza italiana portando sempre più Spazio sulla Terra”.

“Il primo volo operativo di Vega è ancora più “italiano” – ha detto Leopoldo Verde, direttore generale del Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) – perché adesso anche il “cervello” del lanciatore, cioè il suo programma di guida, navigazione e controllo è interamente “Made in Italy”’. Alla sua realizzazione ha partecipato in maniera significativa anche il Cira, che in collaborazione con il prime Elv, ha sviluppato ex novo gli algoritmi per il controllo di assetto del lanciatore nelle fasi non propulse, quelle orbitali e di rilascio del carico utile nelle orbite previste. “Questi algoritmi – prosegue Verde – consentono una maggiore semplicità e rapidità nella riprogrammazione del lanciatore in funzione di differenti missioni con rilascio di diversi payload, permettendo, nello stesso tempo, un basso consumo di propellente e un’elevata precisione d’iniezione in orbita dei satelliti”.

Con il lancio di oggi ha preso l’avvio il programma Verta dell’Esa, il cui obiettivo è quello di dimostrare la versatilità del lanciatore Vega su una molteplicità di missioni differenti; i lanci previsti nel programma sono cinque. Ad oggi il costo di un volo è di 35 milioni di euro, ma si prevede di introdurre diversi miglioramenti anche con l’obiettivo della riduzione del costo di lancio. Vega porta piccoli satelliti di alta tecnologia che a orbite basse compiono un utile lavoro di osservazione ambientale e costituisce una sorta di nave scuola, che permette ai nostri ingegneri di conquistare formazioni professionali d’avanguardia. Da queste derivano ricadute utili nelle applicazioni della nostra vita quotidiana in vari campi, rafforzando nel contempo la capacità industriale europea.

Al programma Vega, finanziato in Esa per il 65 % dall’Agenzia Spaziale Italiana, partecipano anche Francia, Olanda, Svizzera, Belgio, Spagna e Svezia. La maggior parte del vettore viene realizzata in Italia: l’Agenzia Spaziale Italiana svolge un duplice ruolo, da un lato finanzia il programma dell’Esa, e dall’altro attraverso la società partecipata Elv consente la realizzazione industriale del sistema. La società, partecipata al 70% da Avio ed al 30% da Asi, è il primo contraente industriale dell’Esa per lo sviluppo del Vega. Al progetto hanno partecipato numerose aziende italiane: dal principale partner industriale Avio, al contributo di Cira, Mbda, e Telespazio. Presso il Centro di Kourou hanno lavorato, nell’ambito del segmento di terra, anche Vitrociset, Cgs, Selex ES, e sono inoltre presenti le società partecipate, Europropulsion e Regulus, per la produzione dei motori.

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