LA VERTENZA

Esuberi Vodafone, si tratta sui trasferimenti ad aziende partner

Sul tavolo con i sindacati la possibilità di far passare parte degli addetti in società che collaborano con la compagnia. Lunedì e martedì i prossimi incontri

Pubblicato il 04 Apr 2013

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Prosegue la trattativa sui 700 esuberi di Vodafone. Si è conclusa oggi la seconda tranche di incontri tra l’operatore e i sindacati. Fonti sindacali, contattate dal Corriere delle Comunicazioni, fanno sapere che “durante i colloqui è venuta meno, come ipotizzato nell’incontro del 22 marzo, la possibilità fare ricorso ai trasferimenti territoriali ma sono stati mantenuti gli esodi incentivati e la mobilità volontaria”. La novità si cui si sta trattando è quella di trasferire parte del personale in esubero “in aziende partner di Vodafone – fanno sapere i sindacati – con contratti a tempo indeterminato”. I prossimi incontri tra azienda e sindacati sono previsti per lunedì e martedì della prossima settimana.

Per Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl “l’azienda deve allargare il bacino da cui attingere le mobilità volontarie. Per Vodafone si tratta di 2.100 lavoratori, noi abbiamo chiesto una platea più vasta”. Inoltre “resta il problema del destino di quanti non escono volontariamente alla fine del periodo. Secondo noi queste persone vanno ricollocate all’interno dell’azienda, archiviando definitivamente il licenziamento. Infine c’è il nodo dell’ipotesi di cessione di due rami d’azienda (gli Affari generali e il settore Frodi che danno lavoro a una sessantina di persone). Eventualità che è di ostacolo all’intesa”. Per il sindacalista “qualora l’azienda ci dia risposte positive su questi temi, dando garanzie occupazionali per i prossimi anni, credo che la trattativa possa fare notevoli passi avanti e si possa arrivare a un’ipotesi di accordo che sara’ sottoposta al giudizio delle assemblee dei lavoratori”.

Lo scorso 7 marzo Vodafone ha annunciato 700 esuberi strutturali con l’obiettivo di risparmiare 80 milioni di euro nei prossimo 18-24 mesi. “Il piano evidenzia che gli effetti negativi della crisi macroeconomica – evidenziava la compagnia in una nota – la forte pressione competitiva e il drastico calo dei prezzi, nonché gli interventi regolatori, stanno progressivamente influenzando in modo molto critico l’andamento del settore delle telecomunicazioni”. Anche Vodafone Italia, “che in questi anni ha mantenuto costante la sua strategia di investimenti in Italia per offrire ai propri clienti il miglior servizio e la migliore qualità e copertura di rete, ha risentito degli effetti combinati di questi fenomeni registrando negli ultimi due anni una rilevante erosione del fatturato e dei margini”.

Le eccedenze si concentrano per la maggior parte in Vodafone Omnitel NV (671 unità) e per la parte rimanente in Vodafone Gestioni (29 unità). Il contributo maggiore al piano di ristrutturazione arriva dall’area tecnologie con 221 esuberi, seguita dal commercial operation (140), commerciali (99), affari generali (65), risorse umane (55), finanza (48), amministrazione (40), affari legali (20), terminali (12). I tagli riguardano prioritariamente la sede di Milano e a seguire quella di Roma. Gli esuberi annunciati non riguardano, nello specifico, le attività “di contatto” con il cliente

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