Identificare soluzioni meno traumatiche possibili per i lavoratori. È l’impegno comune preso ieri tra Slc, Fistel e Uilcom e Vodafone sui 700 esuberi annunciati dalla compagnia, in occasione dell’incontro presso la sede di Unindustria. “Le parti – si legge nel verbale dell’incontro – condividono l’obiettivo che la trattativa, nella fase sindacale, dovrà individuare soluzioni non traumatiche per la gestione delle eccedenze e misure volte ad assicurare maggiore sostenibilità del costo del lavoro nonché maggiore produttività, competitività ed efficienza”.
Vodafone ha comunque respinto la richiesta dei sindacati sul ritiro della procedura di mobilità avviata lunedì 11 marzo, ma si è impegnata a non effettuare licenziamento coatti per tutta la durata delle trattativa.
“Si tratta – dice Giorgio Serao della Fistel – di un segnale importante – Restiamo in stato di agitazione ma cogliamo la disponibilità al dialogo. La speranza è che si riesca a trovare un’intesa sulla mobilità volontaria incentivata”.
Durante l’incontro i sindacati hanno affrontato anche la questione del call center Almaviva di Catania dove sono a rischio 650 addetti che si occupano del customer care di Vodafone. “Abbiamo chiesto – dice Salvo Ugliarolo della Uilcom – un tavolo triangolare tra Vodafone, Almaviva e sindacati per evitare l’esplosione di una bomba sociale che avrebbe forti ricadute su tutto il sistema Almaviva”. Il tavolo – stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni – dovrebbe riunirsi già la prossima settimana”
Vodafone ha annunciato 700 esuberi strutturali con l’obiettivo di risparmiare 80 milioni di euro nei prossimo 18-24 mesi. “Il piano evidenzia che gli effetti negativi della crisi macroeconomica – evidenziava la compagnia in una nota – la forte pressione competitiva e il drastico calo dei prezzi, nonché gli interventi regolatori, stanno progressivamente influenzando in modo molto critico l’andamento del settore delle telecomunicazioni”. Anche Vodafone Italia, “che in questi anni ha mantenuto costante la sua strategia di investimenti in Italia per offrire ai propri clienti il miglior servizio e la migliore qualità e copertura di rete, ha risentito degli effetti combinati di questi fenomeni registrando negli ultimi due anni una rilevante erosione del fatturato e dei margini”.
L’operatore spiegava che “risulta necessaria un’azione di trasformazione ed efficienza che passa attraverso la ridefinizione complessiva del costo del lavoro e una riduzione del perimetro aziendale pari a 700 esuberi, nelle funzioni di staff e supporto, e non a diretto contatto con il cliente”. L’azienda sottolineava che “la difficile congiuntura rende urgente una maggiore focalizzazione organizzativa e di business per garantire la continuità degli investimenti sul servizio al cliente e sulla qualità e lo sviluppo delle reti di nuova generazione, e per assicurare il rilancio sostenibile dell’impresa e della sua competitività sul mercato nei prossimi anni”. Da qui, secondo l’azienda, discende la necessità della “riduzione del perimetro aziendale”. Il prossimo incontro tra Vodafone e sindacati è previsto per il 21 marzo.