Europa più digitale, ma il 43% di case resta offline

Sondaggio Ue: quasi la metà delle famiglie europee non ha ancora accesso alla Rete, anche se stanno aumentando gli abbonamenti in banda larga. Ma non mancano i disservizi: il 36% degli intervistati lamenta interruzioni delle connessioni. E per un abbonato su cinque la perfomance non corrisponde a quanto previsto nel contratto

Pubblicato il 14 Ott 2010

I cittadini dell’Europa stanno diventando più “digitali”: si
abbonano a Internet su banda larga e alla tv digitale (il 38% in
pacchetti in bundling), navigano in Rete e usano (il 35%) i siti di
social networking. Ma resta ancora un 43% di famiglie senza accesso
a Internet e molti di coloro che sono online si lamentano della
qualità del servizio e si preoccupano per i propri diritti in
Rete. Sono questi i dati salienti che emergono dal nuovo sondaggio
dell’Eurobarometro della Commissione europea, che ha interpellato
27.000 famiglie in tutta l’unione sull’utilizzo di Internet,
telefono e tv alla fine dello scorso anno.

La Digital Agenda for Europe della Commissione Ue, pubblicata a
maggio scorso, fissa ambizioni obiettivi per la diffusione della
banda larga ai cittadini europei, considerata strumento essenziale
per stimolare la competitività e la fiducia dei consumatori nei
nuovi strumenti digitali. Tuttavia il sondaggio ha scoperto che
quasi una famiglia su cinque delle tante che restano offline non ha
la connessione a casa per via dei costi associati alla navigazione
web. La Digital Agenda sottolinea del resto la necessità di
accrescere la concorrenza per far scendere i prezzi e incoraggiare
più persone ab abbonarsi a Internet.

Più difficile rispondere alle resistenze di chi afferma di non
avere la connessione a casa perché non è interessato a Internet.
A questo proposito la Commission ha sempre sottolineato che occorre
comunicare ai cittadini tutti i potenziali vantaggi della Rete:
accesso a servizi innovativi, telelavoro, ecc.

Nelle case con connessioni broadband, poi, il livello del servizio
non sempre è all’altezza: il 30% rivela che la velocità di
download non è costante, il 36% riferisce temporanee interruzioni
del servizio e il 24% dice che la performance non corrisponde a
quanto previsto nel contratto.

Sul tema della sicurezza, l’84% delle famiglie vorrebbe ricevere
una notifica dal provider in caso di perdita o sottrazione dei
propri dati. Il 45% si preoccupa della fine che fanno i propri dati
personali sui siti di social networking (anche se i giovanissimi si
preoccupano meno degli over-40).

Il 21% delle famiglie europee si lamenta anche del fatto che
l’Internet provider blocca l’accesso ad alcuni contenuti o
applicazioni online. La Commissione si è occupata di questa
problematica e di recente ha anche lanciato una consultazione su
open Internet e net neutrality.

Il 98% delle case Ue ha un telefono e l’87% ha anche un
cellulare. Solo l’11% ha esclusivamente la linea fissa, mentre il
25% ha solamente il mobile. Il 22% delle famiglie con accesso a
Internet usa il computer per effettuare chiamate Ip e risparmiare.
I costi preoccupano chi telefona: il 61% degli utenti mobili Ue e
il 49% di chi usa una linea fissa limita le chiamate per evitare
bollette salate.

Infine, il 98% delle famiglie Ue ha la tv, ma solo il 30% accede a
canali via cavo, mentre quasi un quarto usa la tv digitale, in
crescita rispetto all’11% del 2007, e altrettante case vedono la
tv via satellite.

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