Ridurre l’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici.
È l’obiettivo che si propone il Parlamento europeo dopo
l’approvazione con 559 voti favorevoli, 22 contrari e 8
astensioni la relazione di Frédérique Ries (Alde/Adle, Be).
“ I campi elettromagnetici (Cem) esistono in natura e sono
sempre stati presenti sulla terra, ma l’esposizione è
aumentata costantemente a causa della domanda di elettricità e
dell’avvento di tecnologie senza filo più avanzate – si
legge in una nota -. Inoltre la tecnologia delle
apparecchiature senza filo (telefono cellulare, Wifi/Wimax,
Bluetooth, telefono a base fissa dect) emette Cem che possono
avere effetti negativi sulla salute umana, anche se permangono
incertezze sui possibili rischi per la salute, in particolare dei
giovani il cui cervello è ancora in fase di sviluppo”.
Il parlamento invita quindi la Commissione europea ad informare
il circa il fondamento scientifico e l’adeguatezza dei limiti
Cem, fissati dalla raccomandazione relativa alla limitazione
dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici
da 0 Hz a 300 GHz (1999/519/CE). Contestualmente la Commissione
dovrebbe elaborare, di concerto con gli esperti degli Stati
membri e dei settori industriali interessati (società
elettriche, operatori telefonici e produttori di apparecchi
elettrici inclusi i telefoni cellulari), una guida alle opzioni
tecnologiche disponibili “in grado di ridurre l’esposizione
di un determinato luogo ai Cem: occorre inoltre favorire
l’elaborazione di una norma unica Ue che consenta di ridurre al
minimo l’esposizione dei cittadini in caso di ampliamento della
rete di linee elettriche ad alta tensione”, conclude la nota.
L’organismo comunitario chiede, infine, che vengano allontanati
ripetitori e tralicci da scuole e ospedali, pubblicate mappe
sull'esposizione, condivise antenne e trasmettitori tra gli
operatori, nonché avviate campagne di sensibilizzazione.