IL SONDAGGIO

Europee 2014, Capgemini: “Più elettori in Italia con voto via telefonino”

Se ci fosse la possibilità di utilizzare smartphone e tablet come strumenti di voto ci sarebbe un aumento del 14% degli elettori, soprattutto fra la popolazione giovane. Il 54% del campione si dice favorevole, ma per ora si tratta di uno scenario futuristico

Pubblicato il 23 Mag 2014

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Come cambierebbe lo scenario dei votanti in Italia se si potessero utilizzare dispositivi mobili come smartphone e tablet per esprimere il voto? Lo ha chiesto Capgemini Italia in un sondaggio condotto tra 1.000 persone su tutto il territorio nazionale e il risultato parla chiaro: la possibilità di votare con i dispositivi mobili (fatta salva la sicurezza delle informazioni e la tutela della privacy) alle prossime elezioni Europee incrementerebbe la percentuale dei votanti dal 71% all’85%, diminuendo quella dei non-votanti dal 21% al 9% e degli indecisi dall’8% al 6%.

Uno scenario in cui la tecnologia permettesse di votare con un dispositivo mobile – eliminando la necessità di recarsi fisicamente alle urne – conquista la maggioranza degli intervistati attestandosi al 54%.

Alla domanda sull’intenzione di recarsi alle urne per votare alle imminenti elezioni Europee, l’indagine rivela che il 71% degli italiani esprime un parere positivo, un dato di molto superiore all’affluenza registrata alle europee del 2009, che in Italia è stata del 65%, e pari all’affluenza del 2004, che fu del 71,4%. Si attesta al 21% invece il dato dei non-votanti e all’8% quello degli indecisi.

Ma più della metà (il 56%) di chi oggi è pronto a recarsi alle urne per le Europee opterebbe per una modalità di voto digitale, che non vincola il cittadino al luogo fisico dell’urna. L’utilizzo della tecnologia appare come una soluzione pratica, semplice e veloce che risponde alle richieste dello stile di vita moderno.

La suddivisione per età consente di mettere in evidenza l’ampia disponibilità a utilizzare i dispositivi mobili, in particolare da parte del target della Generazione Y (14-34 anni) che raccoglie la maggioranza con il 60%. Le ragazze si dimostrano più inclini dei ragazzi, raggiungendo quasi i due terzi del campione. Ottima la propensione anche del target più maturo (35 – 75) che raggiunge quasi la metà del totale con il 48,5%.

“La soglia dei votanti italiani che dal 71% salirebbe all’85%, qualora fosse possibile votare online, è sicuramente un dato tanto sorprendente quanto incoraggiante per poter riavvicinare i cittadini alla politica”, commenta Maurizio Mondani, amministratore delegato di Capgemini Italia. “A rafforzare questa propensione verso la tecnologia mobile è un ulteriore dato: di questo 85%, il 56% prediligerebbe comunque votare online piuttosto che recarsi alle urne”.

Continua Mondani: “Un recente rapporto di Capgemini ha anche evidenziato che oltre l’80% dei giovani in Europa utilizza Internet via mobile ogni giorno. Almeno una volta al giorno, quattro giovani europei su cinque usano uno smartphone e accedono al web per ragioni diverse: aggiornare il profilo Facebook, fare shopping online, leggere le notizie, consultare una mappa o rispondere a una email. Ma c’è una cosa che non è ancora presente in questo elenco: votare per un deputato e dare la propria voce per contribuire a costruire il futuro dell’Europa. Mi auguro che questi dati, insieme a quelli emersi dall’indagine sull’i-Voting, possano stimolare l’apertura di un tavolo di lavoro allargato su questa tematica”.

Il concetto di i-Voting non è una novità per l’Europa. Dal 2005, gli estoni hanno avuto sei opportunità di votare via Internet e il numero di schede elettorali espresse è aumentato del 1.337%. Anche se l’esperienza dell’Estonia non è stata priva di problematiche – ancora oggi è in atto un dibattito rispetto a sicurezza, privacy e costi – nel 2013, alle elezioni nazionali, un considerevole 22% dei cittadini ha esercitato il proprio diritto di voto democratico online. Ed è significativo che quasi 1 su 10 abbia votato da un dispositivo mobile. I test in Estonia dimostrano che, dato il crescente proliferare dei dispositivi mobili, questi numeri sono destinati a salire sempre di più.

La sicurezza è la prima preoccupazione che ancora grava sull‘i-Voting, ma si tratta di una sfida che in altri settori è già stata vinta, nota Capgemini: le grandi organizzazioni che operano su diversi mercati – dalla produzione all’energia fino al settore finanziario – hanno affrontato problemi di sicurezza simili. Oggi nell’e-commerce o nell’e-banking è possibile usare i dispositivi mobili in tutta sicurezza; in futuro è lecito pensare che si potrà votare da smartphone e tablet con la stessa affidabilità.

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