FREQUENZE

Ex beauty contest, primo ok dall’Europa

Governo pronto ad approvare un decreto per lanciare la nuova asta a pagamento. Contrario il Pdl, che promette battaglia

Pubblicato il 12 Apr 2012

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Parlare di un "via libera" è "prematuro", ma "gli elementi visti finora sembrano positivi . Prima però di arrivare a un pronunciamento bisogna aspettare di conoscere altri dettagli" è l’indicazione raccolta da fonti della Commissione europea che sostengono in ogni caso, come riportato invece dal alcuni giornali, di non essere al corrente di recenti colloqui telefonici tra il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia e il ministro Corrado Passera. "Ma i contatti continuano, aspettiamo altri dettagli". In ogni caso gli annunci e le notizie provenienti dall’Italia "vanno nella direzione auspicata" per quanto riguarda la garanzia della concorrenza.

In Italia però lo scontro si promette acceso sull’assegnazione delle nuove frequenze del digitale terrestre. Il governo Monti ha preso la sua decisione: azzererà il beauty contest – l’assegnazione gratuita dei canali televisivi scritta dal governo Berlusconi – e per decreto lancerà la nuova asta a pagamento. Lo scrive La Repubblica aggiungendo che il decreto legge potrebbe essere approvato già domani anche se al momento non è all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Se non entrerà all’ultimo minuto in Cdm, il decreto sarà approvato la prossima settimana e non più tardi del 20 aprile, quando scadrà la pausa di riflessione decretata tre mesi fa dal ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera.

Contro la nuova decisione il Pdl alza le barricate: vuole un rinvio della decisione, scrive Repubblica, citando un ex ministro del governo Berlusconi che promette battaglia in Parlamento e per questo non accoglie positivamente il ricorso decreto.

Le frequenze saranno divise in due pacchetti: tre o quattro saranno assegnati per un lungo periodo agli operatori televisivi, altrettanti resteranno nelle loro mani solo per 3 anni e poi dovranno essere restituite allo Stato. Si prevede che la Commissione Europea per il 2015 avrà sbloccato le regole che permetteranno di trasformarle in nuove frequenze “superlarghe”, buone per essere usate dagli operatori telefonici che vorranno fare tv e 3D sui tablet.

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