START UP

Facebook, salta la trattativa per rilevare Waze

Il take over è finito con un nulla di fatto perché la start up israeliana non ha accettato il trasferimento in California

Pubblicato il 30 Mag 2013

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Dopo mesi di negoziati, è terminata con un nulla di fatto la corsa di Facebook per rilevare la start up israeliana Waze, che produce una app satellitare per il monitoraggio del traffico in real time via smartphone. Lo rende noto il sito americano All Things Digital, precisando che le due aziende non sono riuscite a trovare un accordo perché Waze voleva mantenere la sua sede in Israele, mentre Facebook voleva che il personale si trasferisse in California, presso la sede di Facebook. In precedenza, era emerso che Facebook sarebbe stata pronta a investire un miliardo di dollari per chiudere il take over della start up specializzata in social mapping.

In realtà Waze e Facebook collaborano già da ottobre 2012: la versione aggiornata della app consente di condividere i dati di viaggio con gli “amici” sul social network.

L’operazione avrebbe fatto molto comodo a Facebook, che non dispone di alcuna app di mapping automobilistico, al contrario dei suoi maggiori competitor Google e Apple.

Nei giorni scorsi è emerso inoltre che anche Google sarebbe interessata a rilevare Waze.

Secondo Bloomberg, oltre a Facebook ci sarebbero anche altri pretendenti entrati in lizza per il take over di Waze, innescando così un’asta al rialzo per chiudere l’operazione. D’altra parte, Waze, che fra i suoi investitori conta già Microsoft, potrebbe anche decidere di cercare nuovi fondi sul mercato del venture capital evitando così di farsi inglobare da qualche acquirente.

Nel 2011 Waze ha raccolto 30 milioni di dollari in un round di finanziamenti promosso da Kleiner Perkins Caufield & Byers e Horizon Ventures Hong Kong. Altri investitori sono Vertex Venture Capital, Magma Venture Partners e BlueRun Ventures.

Waze è stata creata in Israele nel 2008 e ha una base clienti di 45 milioni di utenti, utilizza segnali satellitari inviati dagli smartphone degli utenti per generare mappe e fornire dati sul traffico automobilistico, con informazioni in tempo reale: una sorta di “social-traffic app”.

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