Enel e Metroweb da un lato, Telecom Italia e Fastweb dall’altro. È tempo di “bipolarismo” per la banda ultralarga italiana. La società capitana da Flavio Cattaneo, con le spalle al muro dopo che gli azionisti di Metroweb hanno deciso di puntare sulla energy company guidata da Francesco Starace, mira dunque a rifarsi. E insieme con Fastweb – altra azienda in “difficoltà” a seguito della decisione da parte di Vimpelcom e Hutchison Whampoa di cedere a Iliad gli asset “ridondanti” (torri e frequenze) per portare avanti la fusione Wind-3 – ha deciso di dare vita a una newco per la fibra (Antitrust piacendo, ma non dovrebbero esserci problemi o almeno ha detto così Piergiorgio Peluso, Cfo di Tim).
Il piano è collegare in fibra ottica 3 milioni di unità abitative in modalità Ftth garantendo velocità di almeno 1 Gigabit al secondo. Non solo: Fastweb si prepara ad uscire da Metroweb Milano: “Non abbiamo intenzione di esercitare l’opzione di veto (quello previsto dai patti parasociali ed esercitabile fino a marzo 2017, ndr) – annuncia Alberto Calcagno, Ad di Fastweb dalle colonne del Corriere della Sera -. Abbiamo deciso di uscire dalla società. Il modello di Enel è quello dell’operature puro di rete che pone sullo stesso livello gli altri operatori che sono tutti clienti. Noi siamo un operatore verticalmente integrato, quindi era difficile allineare i nostri interessi con quelli di Enel”.
La joint venture Telecom-Fastweb sarà co-partecipata dalle due aziende (rispettivamente in quota 80%-20%) e opererà nelle principali 29 città già coperte in Fttc (Fiber to the Cabinet) entro il 2020, per un investimento complessivo previsto di 1,2 miliardi di euro. “La joint venture – si legge in una nota -realizzerà per conto delle due società le opere civili e di posa delle fibre ottiche lungo la rete secondaria (dagli armadi di strada sino alla casa del cliente) consentendo a ciascuno dei due operatori di condividere i costi di scavo, di stabilire gli standard di qualità della propria rete e di offrire servizi sempre più performanti: una scelta che garantisce flessibilità operativa, rapidità, controllo e performance”. Entrambi gli operatori forniranno servizi di accesso all’ingrosso a banda ultralarga, La joint venture – si legge ancora nella nota – si finanzierà con debito e con equity. L’impegno diretto di Fastweb si limiterà a circa 55 milioni nei prossimi quattro anni, autofinanziati con i propri flussi di cassa. Il profilo di Capex di Fastweb non cambierà.
Grazie a questo accordo, entro il 2020 Fastweb porterà il numero di unità abitative e sedi business coperte dalla propria rete Ftth dagli attuali 2 milioni a 5 milioni, cioè il 20% della popolazione italiana. Le nuove connessioni fino alla casa del cliente saranno realizzate sfruttando l’infrastruttura in fibra già posata da Fastweb fino all’armadio di strada e quindi non comporteranno alcuna duplicazione di investimenti e saranno complementari rispetto all’architettura fin qui sviluppata. Il footprint Fttc passerà da 5,5 milioni di abitazioni e imprese a fine 2016 a 8 milioni (invece di 11 milioni previsti inizialmente) mentre la copertura Ftth salirà da 2 a 5 milioni. Da parte sua Telecom nell’acquisire i diritti trentennali per la rete Fastweb in 6 città, ha aggiunto 650mila nuove unità immobiliari connesse. “La partnership con Fastweb rappresenta un grosso passo avanti nel panorama italiano della fibra e conferma il nostro fondamentale ruolo per realizzare l’infrastruttura di banda ultralarga nel Paese”, commenta Flavio Cattaneo. Ad di Telecom.
Intanto anche Enel punta a garantire connessioni a 1 Giga: Enel open Fiber ha infatti stretto un accordo con Go internet per fornire connessioni in modalità Fiber to the Home (Ftth) nelle città previste dal piano strategico di Eof, già partito da Perugia dove Go internet tramite il progetto pilota ha attivato i primi clienti. Grazie alla partnership con Enel Open Fiber, Go internet, che ad oggi opera con tecnologia Lte e Wimax nelle Marche e in Emilia Romagna, potrà estendere la propria attività a nuove regioni e, progressivamente, in base ai piani di sviluppo di Enel Open Fiber, incrementare ulteriormente la propria presenza sul territorio nazionale.