Nella partita della fusione Wind–3 sotto esame della Commissione Ue spunta Fastweb. La compagnia di tlc controllata dalla svizzera Swisscom, secondo il Sole24Ore, avrebbe messo nel mirino alcuni asset delle società, che Bruxelles potrebbe portare sul mercato: frequenze e torri di trasmissioni. I due player sarebbero costretti a cederle nel caso in cui Bruxelles imponesse il mantenimento di 4 operatori strutturati.
Tra gli operatori più interessati ad una simile ipotesi ci sarebbe proprio Fastweb, visto che gli altri due big delle telecomunicazioni italiane Telecom e Vodafone non potrebbero metterci le mani per motivi legati alla concorrenza. Stando a quanto risulta al quotidiano economico-finanziario, la società guidata da Alberto Calcagno avrebbe inoltre già allacciato i primi contatti con gli azionisti delle due telco coinvolte nella fusione, ossia Vimpelcom per Wind e Ck Hutchison per 3 Italia. Nella partita ci sarebbero anche altre società, come Tiscali, Sky, Iliad di Xavier Niel e Transatel, MVNO francese.
Per Fastweb l’acquisizione di asset costituirebbe senza dubbio una mossa strategica, visto che attualmente non dispone di una propria rete di torri di trasmissione. Dai diretti interessati nessun commento ufficiale, ma allo stato attuale delle cose, è chiaro che né Wind né 3 Italia abbiano alcun interesse a privarsi di infrastrutture fondamentali per i propri business, specialmente prima di sapere se il matrimonio s’avrà da fare o meno.