Rinviata di 48 ore la decisione sulla richiesta di commissariamento
di Fastweb e Telecom Italia Sparkle avanzata dalla Procura di Roma.
"La difesa di Fastweb ha chiesto, con l'adesione
del'ufficio del pubblico ministero, un breve rinvio
dell'udienza odierna in camera di consiglio allo scopo di poter
depositare documentazione a sostegno della proposta di soluzioni
alternative rispetto alla richiesta di commissariamento", si
legge in una nota. E la richiesta è stata accolta.
Nell'ambito dell'udienza Telecom Italia Sparkle, che ha
sospeso cautelativamente tutti i dipendenti indagati, ha anche dato
al gip la sua disponibilità ad una
riorganizzazione interna che dia maggiori garanzie di vigilanza. I
legali della società controllata da Telecom Italia hanno detto che
ieri il Cda ha approvato la possibilità di nominare una
personalità indipendente che indichi eventuali modifiche alla
struttura organizzativa.Esclude ogni responsabilità nella vicenda
del presunto maxi-riciclaggio il fondatore di Fastweb, Silvio
Scaglia. Di fronte al gip, Aldo Morgigni, che lo ha ascoltato per
l'interrogatorio di garanzia nel carcere romano di Regina
Coeli, l'ex ad della società di telecomunicazioni "ha
escluso di aver responsabilità" e ha ribadito che
"Fastweb è vittima". A riferirlo i legale del manager,
Pier Maria Corso, lasciando il penitenziario al termine
dell'interrogatorio. "L'ho trovato provato ma sereno –
ha precisato Corso -. Ovviamente ribadisce la sua fiducia nella
giustizia. Si è costituito proprio per chiarire".
Scaglia ha ribadito al gip "che il suo ruolo non era di
controllare la singola operazione commerciale e che c'era una
struttura incaricata del controllo" e "che lui era
convinto che tale struttura funzionasse bene". Durante
l'audizione Scaglia non ha tuttavia escluso la possibilità che
qualche altro manager di Fastweb sia colpevole dei fatti
contestati: "Ha ribadito che per quanto ne sapeva lui, in
Fastweb si sono sempre comportati lealmente – ha affermato Corso –
ma legge negli atti che qualcuno potrebbe avere commesso degli
illeciti. Ne prende atto. Ognuno si assumerà le proprie
responsabilita'". Al gip Scaglia ha detto di non avere
"mai visto ne conosciuto Gennaro Mokbel (l'imprenditore
romano che, secondo gli inquirenti, sarebbe a capo
dell'associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio) e
Carlo Focarelli (l'ideatore, sempre secondo i pm, della truffa
da 365 milioni ai danni del fisco). "Focarelli era un
consulente esterno a Fastweb con cui ha avuto dei contatti".,
ha precisato.
Durante l'interrogatorio il fondatore di Fastweb ha inoltre
escluso che vi sia stata da parte di Fastweb un'evasione
dell'Iva, ribadendo che "il comportamento della società
è sempre stato corretto". Quanto alle truffe telefoniche
contestate dai pm, Scaglia ha fatto presente che "a quanto
risulta dalle macchine di rilevazione della società i servizi
forniti sono stati effettivi, il traffico era effettivo". Il
legale ha chiesto al gip la revoca degli arresti per il loro
assistito e, in subordine, la concessione degli arresti
domiciliari.