Fastweb, svolta mobile col 5G. Calcagno: “Saremo i game changer del mercato”

La telco annuncia i piani per le reti mobili di quinta generazione: sperimentazione nel 2017, installazione delle small cell nel biennio successivo e 20% di popolazione coperta nel 2020. L’Ad: “Abbiamo gli ingredienti perfetti per competere”. Smentita l’ipotesi di fusione con Tiscali. Su Iliad: “Non sarà un competitor, la fascia bassa non ci interessa”

Pubblicato il 06 Dic 2016

Andrea Frollà e Domenico Aliperto

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A distanza di 17 anni dal lancio dei servizi in fibra, Fastweb accelera sul mobile con l’avvio della propria rete 5G. L’annuncio arriva dall’amministratore delegato Alberto Calcagno, durante la presentazione dei piani societari della controllata di Swisscom. Tramite la nuova infrastruttura, che sarà basata su tecnologia small cell, Fastweb punta a raggiungere la popolazione nelle grandi città entro il 2020. L’Ad della compagnia dedica anche più di una battuta all’accordo siglato con Tiscali, all’arrivo di Iliad e allo scenario ultrabroadband post referendum.

Al via i progetti sul 5G – “Si tratta di un vero game changer per il gruppo ma anche per tutto il mercato italiano – spiega Calcagno -. Con la realizzazione di un’infrastruttura 5G Ready, Fastweb introduce oggi un nuovo salto tecnologico: il 5G si basa su un’infrastruttura ibrida fisso/mobile e Fastweb è l’operatore che ha i tre ingredienti necessari per sviluppare velocemente la nuova rete: la fibra, oltre 20mila cabinet che saliranno a 50mila nel 2020 già predisposti a ospitare le small cell e le frequenze 3,5 Ghz (che saranno affittate da Tiscali, ndr)”.

Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb

Tim. La creazione delle reti 5G permetterà alla società di offrire servizi mobile all’avanguardia per capacità e performance.

“Cambieremo le regole del gioco esattamente come abbiamo fatto 17 anni fa, quando cominciando a posare la fibra siamo entrati sul mercato con una tecnologia disruptive. Con le reti di quinta generazione puntiamo allo stesso salto tecnologico, ed essendo 5G ready, avremo le carte in regola per ottenere lo stesso successo della fibra”, rilancia Calcagno spiegando che il 5G non è una tecnologia puramente mobile come il 4G, “ma ha componenti che afferiscono sia al fisso che al mobile, basandosi sulla realizzazione di un network di small cell collegate alla rete in fibra. Mentre i nostri competitor ipotizzano un roll out di 4 mila small cell nei prossimi anni, noi nel corso del 2018 e del 2019 avremo già implementato i 20 mila armadi di strada di cui disponiamo (e che diverranno 50 mila nel 2020) con gli apparati necessari a collegare le celle fornendo loro il backhauling. Grazie all’acquisizione della licenza sulle frequenze 3,5 GHz (attraverso l’accordo siglato con Tiscali,ndr) ora abbiamo anche l’ultimo ingrediente per creare la ricetta perfetta”.

Come intende realizzarla Fastweb? “Alla nostra, ossia velocemente: oggi eleviamo la qualità dei servizi mobile con il 4G, che offriremo da gennaio su reti Tim, nel 2017 inizieremo la sperimentazione sul 5G e nel biennio successivo, come detto, installeremo le small cell, con una copertura che nel 2020 arriverà al 20% della popolazione. Questo significa conquistare quattro-cinque anni di vantaggio rispetto alla concorrenza”.

“Nessuna fusione con Tiscali” – L’Ad della telco commenta anche l’accordo stretto poche ora fa con Tiscali, definendolo “strategico sulle frequenze che sono una risorsa estremamente scarsa” e smentendo qualsiasi ipotesi di fusione con la società guidata da Riccardo Ruggiero. L’intesa con Tiscali, prosegue, “ha per Fastweb una valenza strategica perché consente alla nostra azienda di essere protagonista nello sviluppo di soluzioni e servizi innovativi nel mercato della convergenza fisso-mobile”.

Sprint sul fisso: gli obiettivi 2020 – Fastweb punta ad un forte potenziamento della qualità della propria rete fissa con connessioni fino a 1 Gigabit su tecnologia Fiber to the home. Questo servizio è disponibile da oggi a Milano e sarà esteso ad altre 29 città a partire dal 2017. In particolare, saranno coperte prima Torino e Bologna e, dal 2017 in poi, anche Ancona, Bari, Bergamo, Brescia, Catania, Firenze, Genova, Messina, Modena, Monza, Napoli, Roma, Padova, Palermo, Parma, Prato, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Salerno, Siena, Trento, Trieste, Venezia, Verona, Vicenza.

Entro il 2020, grazie anche a Flash Fiber, la joint venture creata insieme a Tim, Fastweb raggiungerà 5 milioni di famiglie con tecnologia Fiber to the home. Saranno coperti in banda ultralarga anche i distretti industriali e le città di medie dimensioni coprendo 8 milioni di famiglie e imprese entro il 2020 con tecnologia Fiber to the cabinet e con velocità fino a 200 Megabit per secondo. Nel 2020 i servizi a banda ultralarga di Fastweb saranno quindi resi disponibili complessivamente a 13 milioni di famiglie e imprese (50% di copertura nazionale), rispetto ai 7,5 milioni a fine 2016 (30% di copertura nazionale).

Previsto per gennaio il lancio del nuovo modem FastGate, che permette di navigare a 1 Gigabit anche in wi-fi

Per permettere ai propri clienti di fruire al meglio delle performance della rete, Fastweb lancia inoltre il nuovo modem FastGate, completamente configurabile tramite app, che permette di navigare a 1 Gigabit anche in wi-fi e sarà disponibile per tutti i nuovi clienti da gennaio. Insieme alla rete fissa, Fastweb potenzia anche Wow FI, il wi-fi condiviso basato sulla community dei propri clienti che a oggi ha raggiunto 1,5 milioni di utenti abilitati in oltre 800 comuni.

Sul fronte del cloud e dei servizi enterprise, Calcagno prevede di aprire nel 2018, a Roma, il secondo data center Tier IV, precisando che si tratterà di una struttura di 500 mq con un Pue (Power Use Effectiveness) pari a 1,25, come in quello recentemente inaugurato a Milano.

Lo sbarco di Iliad e il post Renzi – Spazio anche per un commento sull’arrivo di Iliad, che secondo Calcagno “può essere un’opportunità per Fastweb, semmai in futuro volesse accedere alle nostre infrastrutture”. A proposito dell’arrivo in Italia del gruppo delle telecomunicazioni low cost francese guidato da Xavier Niel, Calcagno prevede che Iliad “si collocherà sul mercato italiano come un operatore di bassa qualità a di basso costo, per cui, si orienterà verso la parte bassa del mercato a cui noi non siamo interessati”. L’Ad di Fastweb dedica una battuta pure agli sviluppi post referendum e ai possibili impatti sull’Agenda digitale italiana: “Sullo sviluppo della banda larga il governo Renzi aveva fatto bene e spero questo continui in futuro. La rete broadband è importante per lo sviluppo del Paese e sono ottimista”.

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