CONSOLIDAMENTO TLC

Fastweb-Vodafone, arriva la conferma: operazione da 8 miliardi

Swisscom punta al 100% degli asset italiani del Gruppo britannico. “Trattative esclusive avanzate”. Valutazione inferiore del 20% rispetto all’offerta presentata da Iliad ma è totalmente in cash. E si punta a una fusione e non a una joint venture. Prime ipotesi sugli impatti di mercato: mosse su Inwit? Intanto in Svizzera il principale partito politico, la Svp, si oppone al deal

Pubblicato il 28 Feb 2024

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“Swisscom conferma di essere in trattative esclusive avanzate con il Gruppo Vodafone per l’acquisizione in contanti del 100% di Vodafone Italia. Swisscom intende unire Vodafone Italia con Fastweb”. In una nota l’azionista di Fastweb conferma le indiscrezioni che ormai circolano da settimane e puntualizza i termini dell’operazione.

Offerta da 8 miliardi

“Sebbene i termini completi della transazione debbano ancora essere definiti, Swisscom e Vodafone hanno concordato un prezzo di acquisto preliminare per Vodafone Italia di 8 miliardi di euro su base cash and debt free. Si prevede che l’eventuale transazione sia in grado di accrescere il valore e il cashflow di Swisscom e che, a seguito dell’acquisizione, Swisscom mantenga almeno un rating aziendale “A” e che vi sia un impatto positivo sulla politica dei dividendi di Swisscom”, si legge nella nota.

“Vodafone ha intrattenuto discussioni con diverse parti per esplorare opzioni di consolidamento del mercato in Italia e ritiene che questa potenziale transazione offra la migliore combinazione di creazione di valore, pagamento anticipato di un corrispettivo in cash e certezza della transazione per gli azionisti”. è il commento della filiale italiana del Gruppo britannico.

Convergenza fisso-mobile

L’azionista di Fastweb ricorda che la telco guidata da Walter Renna da dieci anni è in continua crescita in termini di clienti, ricavi ed Ebitda rettificato e che si è affermata come operatore leader nel mercato europeo della banda larga. “La fusione prevista tra Vodafone Italia e Fastweb riunirebbe infrastrutture mobili e fisse di alta qualità, competenze e capacità complementari per creare un’azienda leader convergente. Le maggiori dimensioni, la struttura dei costi più efficiente e il significativo potenziale di sinergia consentirebbero all’entità combinata di liberare valore per tutti gli stakeholder. La transazione sarebbe un passo fondamentale per consentire a Swisscom di realizzare il suo obiettivo strategico di creare valore a lungo termine in Italia e sarebbe pienamente conforme agli obiettivi strategici dati del Consiglio Federale”-

Swisscom puntualizza che non c’è alcuna certezza che la transazione vada a buon fine. “Se necessario, verrà fatto un ulteriore annuncio al momento opportuno”.

Valutazione a -20% rispetto all’offerta Iliad

Iliad a fine gennaio aveva valutato l’asset Vodafone Italia in 10,4 miliardi, dunque quella da 8 miliardi da parte di Swisscom è del 20% inferiore. C’è da dire però che l’offerta di Swisscom è totalmente in cash e che si punta a una fusione e non a una joint venture.

Consolidamento solo parziale

Secondo gli analisti di Intermonte le sinergie fra Fastweb e Vodafone sarebbero inferiori rispetto a quelle fra Vodafone e Iliad e non determinerebbe alcuna market repair sul segmento mobile. “Non escludiamo piuttosto una maggiore determinazione da parte di Iliad nel guadagnare quote di mercato dopo il fallimento dei negoziati con Vodafone”. La combinazione Vodafone-Fastweb stando ai calcoli di Intermonte su dati Agcom darebbe vita al secondo operatore di banda larga fissa  con una market share aggregata del 30,3%, di cui Vodafone 16,5% e Fastweb 13,8%, appena inferiore a quella di Tim al 38,5%% e al primo player su Ftth con market share combinata 36%, di cui Vodafone 18,5% e Fastweb 17,5%, vs Tim 25.9% e con una forte presenza nel segmento business fisso con una market share combinata 35,1%, di cui Vodafone 17% e Fastweb 18%, vs Tim 41,5%.

Sulla stessa linea gli analisti di Equita: “Per il mercato si tratta di un consolidamento che modifica in modo meno marcato gli equilibri rispetto all’ipotesi Vodafone/Iliad, rafforzando Fastweb nel mondo corporate mobile e portandolo ad avere una market share simile ai concorrenti nel mobile in generale”. E riguardo all’offerta “il multiplo rappresenta un premio meno significativo rispetto a quanto espresso da Iliad ma comunque rilevante rispetto alla valutazione implicita del mercato oggi di Tim Domestic (che vanta una quota di mercato non molto diversa dalla combined nel mobile e decisamente superiore nel fisso -40% contro 30% circa per il mondo consumer, con un gap decisamente maggiore nel mondo large corporates/PA) che tratta a 4.3x”.

Le mosse di Iliad

“Dopo il fallimento delle trattative con Vodafone, Iliad potrebbe spostare le sue mire su Wind3 (maggiore concentrazione di quota di mercato ma buona complementarità sullo spettro, dal momento che Wind3 non ha spettro 700Mhz a differenza di Iliad), o piuttosto su Tim Consumer (maggiore attrattività per Iliad da elevata esposizione di Tim al segmento fisso e business), scenario che aumenterebbe l’appeal speculativo sul Gruppo. Tuttavia, TIM Consumer è oggi un asset ancora in fase di turnaround per cui non escludiamo che Iliad possa guardare ad una joint venture piuttosto che ad un’acquisizione, almeno in una fase iniziale”, evidenzia Intermonte. “L’alternativa per Iliad è scendere a trattative con Vivendi per rilevare lo stake del 23.75% e studiare un’operazione di più ampia portata per il riassetto di Tim”.

Gli impatti per Inwit

Un cambio di controllo per Vodafone Italia non dovrebbe avere impatti sul Msa con Inwit- è sempre il parere degli analisti di Intermonte. “Subentrerebbe Fastweb come ancor client ereditando da Vodafone gli stessi termini e condizioni. L’uscita di Vodafone dall’Italia potrebbe da un lato ridurre l’appeal speculativo legato alla possibilità di un minority buyout e delisting di Inwit da parte di Vantage Towers (50% Vodafone Gruppo, 50% Kkr) ma dall’altro vedremmo Ardian e la stessa Vantage maggiormente intenzionate a trovare un nuovo compratore per Inwit. In questo senso non escludiamo l’interesse da parte di TowerCo americane interessate ad espandersi in Europa (pensiamo Amt già presente in Spagna, Germania e Francia) o da parte della stessa Kkr, che sta rilevando il 70% della Netco di Tim e potrebbe guardare con interesse ad un’integrazione tra NetCo e Inwit, considerando le elevate sinergie sul rollout futuro della fibra e 5G/small cells e dalla possibilità di creare un player infrastrutturale italiano wholesale only, in grado di gestire la rete fissa ma anche l’infrastruttura mobile sia passiva che attiva degli operatori”.

In Svizzera opposizione dell’Svp

In Svizzera la Svp, principale partito politico svizzero, si oppone alla possibile acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom, di cui la confederazione elvetica è il primo azionista con il 51% del capitale. La Svp è contraria ad acquisizioni all’estero da parte di Swisscom con una garanzia statale di fatto. Swisscom ha già fatto una serie di operazioni all’estero in perdita con svalutazioni miliardarie (Ungheria, India, Malesia, Germania, Italia) e se vuole la piena libertà imprenditoriale, deve essere privatizzata.

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