Il mobile banking è sempre più usato negli Stati Uniti. Lo rivela la Federal Reserve, che ha registrato nel 2012 un aumento degli utenti che preferiscono gestire il proprio conto corrente in mobilità. In particolare, è in crescita la percentuale dei possessori di smartphone che usufruiscono di questo servizio, dal 42% del 2011 al 48% dell’anno scorso.
È il risultato della ricerca condotta dalla Banca centrale statunitense per monitorare le abitudini bancarie dei cittadini e per misurare l’impatto delle nuove tecnologie sui servizi offerti dagli istituti di credito. Il report, intitolato “Survey of Consumers’ Use of Mobile Financial Services” (Ricerca sull’Uso dei Servizi Finanziari in Mobilità da parte dei Consumatori, ndr), ha svelato appunto un incremento del 6% da un anno all’altro, come conseguenza della diffusione capillare degli smartphone.
Il successo delle app e delle piattaforme mobile per la gestione del proprio profilo bancario è maggiore fra i soggetti con bassa operatività bancaria e scarso accesso ai tradizionali servizi finanziari. Il 49% dei cosiddetti underbanked, che costituiscono appena il 10% della popolazione americana, afferma di aver avuto accesso al proprio conto da dispositivo mobile nell’ultimo anno, mentre erano solo il 20% nel 2011.
Questo dato, che sembra paradossale, dimostra quanto le banche americane abbiano investito in tecnologia e marketing per avvicinare nuovi clienti ai loro servizi, offrendo loro nuove modalità di fruizione, più semplici e immediate. Lo sforzo non è bastato, tuttavia, a diminuire lo scetticismo complessivo riguardo ai nuovi canali.
La preoccupazione principale degli utenti, spesso non informati riguardo al funzionamento di questi servizi, riguarda la sicurezza dei propri dati e del proprio denaro. È per questo motivo che il restante 52% dei possessori di smartphone ha dichiarato di non aver alcun interesse per il mobile banking.