Agcom ha avviato la consultazione pubblica su FiberCop in merito alla qualifica di operatore wholesale-only: come si legge in una nota, “il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, l’avvio della consultazione pubblica sulla verifica della sussistenza per FiberCop S.p.A. delle condizioni di operatore wholesale only (impresa attiva esclusivamente sul mercato all’ingrosso), ai sensi dell’articolo 91 del Codice delle comunicazioni elettroniche“.
La consultazione pubblica di Agcom avrà una durata di 30 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento. Sulla qualifica Wholesale only di FiberCop, Agcom acquisirà contestualmente il parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e avvierà, ad esito della consultazione, l’interlocuzione con la Commissione europea.
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FiberCop wholesale only, Agcom avvia la verifica
La consultazione si inserisce nel procedimento di analisi dei mercati avviato dall’Autorità con la delibera n. 315/24/Cons, a seguito della separazione strutturale della rete fissa di accesso di Tim, e ne costituisce parte integrante.
L’Autorità è tenuta a verificare, ai sensi dell’art. 91 del Codice, se FiberCop S.p.A. possiede le caratteristiche per essere qualificata come impresa wholesale only al fine di definire il conseguente regime regolamentare.
“Considerato che tale verifica costituisce un prerequisito della proposta regolamentare, e che viene svolta per la prima volta con riferimento al mercato italiano, l’Autorità ha ritenuto opportuno acquisire preliminarmente il posizionamento degli operatori interessati su tale tematica per poi, successivamente, sottoporre a consultazione pubblica l’intera proposta di provvedimento di analisi di mercato“, si legge nella nota di Agcom.
Voto contrario della Commissaria Giomi
Nel corso dell’iter sull’analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa la Commissaria Giomi ha espresso voto contrario alla proposta di attribuire in via anticipata a FiberCop lo status di operatore wholesale only.
“Una scelta, quella dell’Autorità, che solleva perplessità sia nel merito che nel metodo. Procedere a una valutazione così delicata senza un’istruttoria completa e dettagliata, ma suddividendo il processo in fasi separate, appare metodologicamente incoerente e forse non rispettoso del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche”, dichiara in una nota la Commissaria al termine della riunione. “L’analisi di mercato, specie in ambiti strategici come quello dell’accesso alla rete, richiede uno sguardo d’insieme: serve valutare non solo la struttura dell’offerta e lo status di dominanza delle imprese, ma anche i comportamenti di consumo degli utenti”.
“Nel caso specifico, è stato svolto un lavoro notarile per escludere la presenza di clausole di esclusiva, ma resta ancora da chiarire il reale grado di indipendenza tra Tim e FiberCop, tanto sotto il profilo operativo quanto sotto quello economico” prosegue Giomi. “I vincoli contrattuali e la durata degli accordi, indicati nel Master Service Agreement tra Tim e FiberCop e già sotto esame da parte dell’Agcm, sollevano criticità concorrenziali e più di un dubbio sull’autonomia effettiva delle due realtà. In altre parole, i rischi di un’interdipendenza strutturale, potenzialmente in grado di alterare la concorrenza, sono tutt’altro che fugati”.
Decisione Agcom su FiberCop wholesale only, i dubbi
Entrando poi nel metodo che ha condotto alla decisione: “Resta del tutto incomprensibile come decisioni tanto incisive possano essere adottate senza aver nemmeno preso visione integrale di documenti chiave come lo stesso Master Service Agreement tra Tim e FiberCop. Nonostante le procedure interne prevedano di corredare gli schemi di delibera con tutta la documentazione necessaria ad una compiuta valutazione del Consiglio, l’Msa è stato escluso dal fascicolo e quando ne ho chiesto ragione mi è stato detto che trattasi di documentazione ‘super riservata’ che l’Autorità non può pubblicare – eludendo palesemente il senso della mia richiesta – e che sarei dovuta andare io a consultarlo presso i nostri Uffici. La mia proposta di allegare al fascicolo il Master Service Agreement tra Tim e FiberCop per consentirne la visione all’intero Consiglio, è stata bocciata”.
La Commissaria conclude: “Alla luce di queste criticità, ho ritenuto necessario esprimere un voto contrario. Mi auguro che in futuro l’Autorità ripristini una linea di rigore e coerenza, basando ogni valutazione su un’analisi completa e approfondita, capace di garantire la certezza del quadro regolatorio e la tutela effettiva della concorrenza in un mercato che deve restare aperto e non discriminatorio”.
Scontro sull’analisi dei mercati dei servizi di rete fissa
Non solo FiberCop: la Commissaria Agcom Giomi aveva dato voto negativo anche al nuovo procedimento di analisi dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa avviato dall’autorità lo scorso settembre.
L’autorità ha avviato il procedimento, della durata di 6 mesi, a seguito dell’operazione di acquisizione, perfezionata il 1° luglio 2024, da parte di Optics BidCo, dell’intero capitale sociale di FiberCop, società alla quale è stato, tra l’altro, conferito il ramo d’azienda di Tim che comprende l’infrastruttura di rete fissa primaria, nonché le attività wholesale.
Nello spiegare il suo voto contrario alla delibera, la commissaria Elisa Giomi ha evidenziato l’incertezza in cui versa il mercato da quattro anni a questa parte.
“Al fine di evitare l’ulteriore prolungarsi di questo stato di incertezza che ha già causato diverse disparità di trattamento tra operatori, ho chiesto agli altri componenti del Consiglio di dimezzare i tempi istruttori del procedimento e di limitare le proroghe a una sola volta”, ha spiegato la commissaria Agcom. “È possibile, perché non si tratta certo di rifare tutta l’analisi di mercato da capo, ma solo di valutare, per quanto attentamente e con il contributo di tutti i soggetti interessati, gli effetti della cessione della rete. La mia richiesta, che puntava ad una maggiore efficienza amministrativa, non è stata accolta e ho dovuto votare contro il provvedimento, poiché l’estensione a tempo indefinito della regolazione vigente ad uno scenario di mercato profondamente mutato potrebbe distorcere le dinamiche concorrenziali di tutti gli operatori, regolati e non”.