”La transizione digitale implica lo sviluppo di connettività e di data center sempre più sofisticati: queste macchine consumano tantissime energie. Google parla addirittura di avere dei mini impianti nucleari in prossimità di grandi centri di calcolo. È una sfida che dobbiamo raccogliere anche noi”. Lo ha detto Luigi Ferraris, amministratore delegato di Fibercop, la società derivante dall’incorporazione della rete fissa di Tim controllata da un gruppo di investitori guidati dal fondo Kkr che comprende il ministero dell’Economia e delle Finanze del Governo italiano, Abu Dhabi Investment Authority, Cpp Investment e F2i.
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Fibercop tiene a battesimo Enercop. Ipotesi rebranding, per la Borsa tempi non maturi
L’annuncio dell’Ad Ferraris: la energy newco punta a sviluppare una capacità autoproduttiva e di stoccaggio nei siti dove la wholesale company è già presente. Avanti sulla collaborazione con Open Fiber

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