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Fibra, Cardani: “Doppia rete in Italia? Ce ne sono già una cinquantina”

Il presidente di Agcom evidenzia la presenza nel nostro Paese di un numero molto elevato di infrastrutture. Intanto il 4 marzo scadono i tempi della consultazione pubblica sull’analisi di mercato che contiene il progetto dello scorporo Tim

Pubblicato il 28 Feb 2019

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“In Italia ci sono 54 reti secondo alcuni, 47 secondo altri. Sono quindi certamente maggiori di due”: alla vigilia della conclusione della consultazione pubblica sull’analisi di mercato in cui è contenuto anche il progetto dello scorporo della rete Tim sottoposto al parere di Agcom dall’ex Ad Amos Genish (il progetto in questione prevede lo scorporo della rete in una società separata al 100% di proprietà Tim), il presidente dell’Autorità per le Comunicazioni Angelo Marcello Cardani lascia dunque ironicamente intendere che il problema della duplicazione delle reti in Italia non esiste, o quantomeno che non sarebbe questo il nodo.

Interpellato sulla vicenda Tim-Open Fiber, a margine della presentazione della relazione annuale Auditel alla Camera, Cardani ritiene plausibile “un accordo” fra le due società ma anche “con altri”, anche in questo caso uno scenario ben diverso da quello che si prospettava fino a pochi mesi fa. Gli annunci di accordi fra operatori stanno rimbalzando di giorno in giorno. E le stesse Tim e Open Fiber hanno annunciato un “patto” di collaborazione che se è vero che non esclude il progetto di “fusione” degli asset, al momento si sta concentrando sulle collaborazioni di tipo commerciale e sullo sfruttamento reciproco delle infrastrutture per abbattere i costi di realizzazione delle nuove reti. La stessa Vivendi, che tanto ha battagliato per opporsi allo scorporo e al “matrimonio” con Open Fiber ha improvvisamente ammorbidito la propria posizione. Una notizia che potrebbe modificare parecchio lo scenario atteso dall’Assemblea del 29 marzo chiamata – oltre all’approvazione del bilancio – a esprimersi sulla richiesta di revoca di 5 consiglieri (quelli in quota Elliott) e contestuale nomina di 5 indipendenti proprio da parte di Vivendi.

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