C’è anche il valore centrale delle reti Tlc nel discorso di Roberto Rustichelli, presidente dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato (Agcm), che ha presentato alle Camere la Relazione annuale dell’authority antitrust. Infrastrutture di telecomunicazioni efficienti – strumentali alla digitalizzazione, all’innovazione e alla connettività globale – sono indispensabili per garantire un’economia competitiva e una società aperta, ha detto Rustichelli.
In un settore la cui fisionomia è stata profondamente trasformata dallo scorporo della rete fissa di Tim e da importanti operazioni di consolidamento, mercati aperti e concorrenziali continuano ad essere fondamentali non solo per assicurare servizi accessibili, ma anche per stimolare gli investimenti nelle nuove reti in fibra ottica e 5G.
Ma è il tema dei dazi a tenere banco: “L’illustrazione dell’attività svolta dall’Autorità nel corso del 2024 non può prescindere dalla considerazione dei recenti eventi che paiono segnare l’eclissi del processo di globalizzazione”, ha esordito Rustichelli. “Il sistema del commercio internazionale, a lungo fondato sull’integrazione produttiva e sul libero scambio, è oggi scosso dall’introduzione di un pervasivo reticolo di dazi e di altre misure non tariffarie, gravemente distorsivi del confronto concorrenziale tra imprese e tra Paesi”.
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Concorrenza, le Tlc nella Relazione annuale dell’Autorità
In materia di abuso di posizione dominante, l’Autorità è intervenuta nel 2024 in diversi settori strategici per la produttività e la competitività dell’economia italiana – tra cui, di nuovo, le telecomunicazioni, nonché i porti e l’energia – con l’obiettivo di salvaguardare dinamiche concorrenziali fondamentali per la crescita economica e, allo stesso tempo, di assicurare l’accesso di consumatori, cittadini e imprese a servizi essenziali a condizioni trasparenti e competitive.
In questa prospettiva, seguendo le dinamiche evolutive del settore, è stata avviata un’istruttoria per valutare gli accordi conclusi tra FiberCop e Tim ad esito della separazione della rete, al fine di garantire che detti accordi non disincentivino gli investimenti e non ostacolino l’ingresso e la crescita di altri operatori.
Inoltre – in applicazione del nuovo test sostanziale nell’esame delle operazioni di concentrazione, allineato all’omologa previsione europea – l’Autorità ha subordinato l’acquisizione di Vodafone Italia, da parte di Swisscom, al rispetto di un ampio pacchetto di misure correttive.
Dazi, Rustichelli: “Ue esposta, valorizzare il mercato unico”
Aulla questione dei dazi, “In un contesto di relazioni commerciali tese – ha affermato Rustichelli -, la tradizionale vocazione agli scambi internazionali e la stretta integrazione nelle filiere produttive globali rendono l’economia europea particolarmente esposta alle fluttuazioni dei mercati e alle nuove spinte protezionistiche. Per questo, la crescita nell’attuale scenario è sempre più legata al rafforzamento del modello europeo di sviluppo affinché, valorizzando pienamente il mercato unico, si riducano le vulnerabilità strutturali e la dipendenza da fattori esterni, colmando il divario di produttività e innovazione rispetto ad altre economie”.
In tale prospettiva, ha proseguito il presidente dell’Autorità, assume nuova centralità il tema della competitività, da perseguire soprattutto accrescendole competenze che consentono di creare valore attraverso l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, mettendo in campo le misure necessarie a garantire un sistema economico sempre più autonomo e resiliente.
Si tratta di sfide tecnologiche e geopolitiche che possono essere affrontate con successo solo bilanciando correttamente una “nuova politica industriale” con il funzionamento di un mercato aperto, integrato e concorrenziale che è condizione indispensabile per favorire la crescita delle imprese europee.
Per Rustichelli i processi di integrazione del mercato unico vanno orientati anche nella direzione di un rafforzamento delle dinamiche concorrenziali, imprescindibili per sostenere la produttività, la crescita economica e l’innovazione.
L’attività dell’authority nei mercati digitali
Nel 2024 l’attività dell’Agcm è proseguita anche nei mercati digitali, “che sempre più richiede uno stretto coordinamento istituzionale tra autorità nazionali ed europee”, ha evidenziato Rustichelli.
Un esempio è rappresentato dall’istruttoria per abuso di posizione dominante nei confronti di Booking, che ha portato l’operatore ad adottare impegni coerenti con gli obblighi e i divieti previsti dal Dma in materia di clausole di parità dei prezzi.
Il legame sinergico tra gli interventi dell’Autorità e la regolamentazione europea caratterizza anche il procedimento avviato ai sensi del Codice del consumo nei confronti di Google, avente ad oggetto le modalità con cui la società ha redatto e distribuito la richiesta di consenso ai propri utenti per l’uso combinato e incrociato dei loro dati personali tra i diversi servizi erogati.
Nell’ambito della repressione delle pratiche commerciali scorrette delle piattaforme digitali – che sfruttano spesso diffusi pregiudizi cognitivi – Rustichelli ha ricordato che l’Autorità è intervenuta anche nei confronti di Amazon, per impedire che i consumatori si trovino a fronteggiare opzioni pre-selezionate scelte dal professionista.
“In un contesto in cui il marketing digitale ha assunto centralità nelle strategie promozionali delle imprese, sono stati effettuati numerosi interventi volti a reprimere il fenomeno delle recensioni e delle valutazioni false, nonché a contrastare i vanti di popolarità alterati dalla presenza di follower non autentici”, ha riferito il presidente.
Rustichelli: “Nuovo focus sui temi connessi all’Ai”
Sotto altro profilo, ha proseguito Rustichelli, le profonde trasformazioni tecnologiche ed i recenti interventi del legislatore euro-unitario hanno indotto l’Autorità a focalizzare la propria attenzione sui temi connessi all’impiego dell’intelligenza artificiale.
“In tale contesto è cruciale che i mercati rilevanti, caratterizzati da un significativo livello di integrazione verticale e suscettibili di evolvere verso ecosistemi chiusi, rimangano pienamente contendibili dai nuovi entranti”, ha affermato il presidente dell’autorità antitrust. “Inoltre, le imprese che vi operano devono assicurare un elevato livello di trasparenza e garantire il rispetto dei diritti e delle aspettative dei consumatori”.
Proprio con l’intento di approfondire la portata dei rischi associati all’utilizzo dei sistemi Ai, l’Autorità ha ospitato a ottobre 2024 il Summit G7 Concorrenza dedicato all’intelligenza artificiale, all’esito del quale le Autorità di concorrenza dei Paesi partecipanti hanno adottato una dichiarazione congiunta, impegnandosi ad applicare in modo vigoroso e tempestivo le norme antitrust.
La dichiarazione congiunta ha individuato, in particolare, tre snodi concorrenziali particolarmente critici della filiera dell’Ai, ovvero: il controllo degli input, in particolare dati e infrastrutture di cloud e di cloud computing, concentrato in un numero limitato di imprese ad alto potere di mercato nei contigui mercati digitali, che fungono da fornitori dei fattori strategici e concorrenti nella realizzazione di soluzioni di Ai; la presenza di partnership o accordi di licenza tra le imprese tecnologiche che controllano le piattaforme digitali e le imprese di Ai, che concorrono a limitare o condizionare l’autonomia imprenditoriale di queste ultime; l’integrazione verticale da parte di operatori in grado di creare e consolidare ecosistemi chiusi, con forti effetti di lock-in per gli utilizzatori, commerciali e finali, che possono limitare il dispiegarsi di una concorrenza equa, aperta ed efficace nelle varie fasi della filiera dell’Ai.