IL REPORT

Fibra e 5G tecnologie high capital intensive. Etno: “Serve uno sforzo consistente”

Ci vorranno 200 miliardi di investimenti per spingere le infrastrutture a banda ultralarga a cui si aggiungono fino a 100 miliardi per Open Ran, Nfv e Sdn e 30 miliardi per satelliti Leo, edge computing e quantum. Risorse fondamentali per sbloccare il potenziale digitale dell’Europa e guidare la green transition. La roamdap messa nero su bianco in uno studio a firma di Deloitte

Pubblicato il 09 Ott 2023

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Dal 5G standalone alla fibra, dalla connettività terrestre/satellitare alla Ran aperta e alla crittografia quantistica: le nuove tecnologie di connettività contribuiranno agli obiettivi politici dell’Ue in materia di sicurezza delle reti, innovazione e sostenibilità. È quanto emerge dallo studio “Future of electronic communications in Europe” (SCARICA QUI LO STUDIO) commissionato a Deloitte dall’Etno, l’associazione che rappresenta le principali telco in Europa.

“L’Europa ha fissato obiettivi politici coraggiosi per raggiungere la piena copertura 5G e in fibra ottica entro il 2030. Al centro di un’Europa trasformata digitalmente c’è l’espansione e l’evoluzione delle reti di connettività”, sottolinea l’associazione evidenziando che mentre la Commissione europea è impegnata in un’analisi sul futuro dell’industria delle telecomunicazioni e delle sue infrastrutture, lo studio di Deloitte individua le tendenze tecnologiche chiave e i requisiti di investimento che guideranno la trasformazione digitale e illustra gli approcci politici adottati in tutto il mondo per allineare la prossima generazione di connettività con il perseguimento di obiettivi strategici, da tenere potenzialmente in considerazione nel dibattito europeo.

Le 7 tecnologie della connettività futura

La riprogettazione delle modalità di realizzazione, distribuzione e gestione delle reti definirà la prossima ondata di servizi innovativi in Europa. Lo studio identifica sette tecnologie in cui l’Ue dovrebbe essere leader se vuole rimanere all’avanguardia: 5G standalone, Ftth e Fttx, Open Ran, virtualizzazione della rete e softwarisation, edge computing, crittografia quantistica e comunicazioni satellitari in orbita bassa.

Il rapporto sottolinea il ruolo centrale di queste tecnologie nello sbloccare il potenziale digitale dell’Europa e nel guidare la transizione verde, offrendo una serie di vantaggi ai cittadini europei, alle piccole e medie imprese e alle grandi aziende. Da un lato, queste innovazioni porteranno maggiore agilità e flessibilità alle reti, e dall’altro le renderanno al contempo più economiche e rispettose dell’ambiente.

Ad esempio, evidenzia l’Etno l’Open Ran introdurrà interfacce hardware e software interoperabili, mentre la Network Function Virtualization (Nfv) e il Software Defined Networking (Sdn) consentiranno un costante progresso verso l’automazione della rete grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning. Allo stesso modo, l’Edge Computing, la crittografia quantistica e la connettività satellitare Leo ottimizzeranno ulteriormente l’uso e le prestazioni delle reti e ne miglioreranno la sicurezza e la crittografia.

La sfida degli investimenti

La connettività europea richiede investimenti consistenti. Secondo lo studio, le implementazioni infrastrutturali per Ftth/Fttx e 5G standalone rappresentano le voci a maggiore intensità di capitale, ciascuna delle quali richiederà oltre 100 miliardi di euro entro il 2030. Tra le tecnologie abilitanti, si prevede che anche Open Ran, Nfv e Sdn avranno un impatto significativo in termini di spesa in conto capitale, rientrando ciascuna in una fascia compresa tra 10 e 100 miliardi di euro entro il 2030. Inoltre, i satelliti Leo, l’edge computing e il quantum computing richiederanno un ulteriore, ma più modesto, investimento di circa 10 miliardi di euro ciascuno.

“Il settore delle telecomunicazioni rimane impegnato a sostenere i propri investimenti. Solo nell’ultimo decennio, il settore ha investito più di 500 miliardi di euro in tutta Europa. Tuttavia, la Commissione europea ha individuato un deficit di investimenti per le reti europee di telecomunicazioni di almeno 174 miliardi di euro, sottolineando la necessità di sforzi più consistenti per raggiungere gli obiettivi di connettività del Decennio digitale”.

Lo studio individua diverse sfide che il settore delle telecomunicazioni deve affrontare. Fattori come la sostanziale frammentazione del mercato, insieme a un basso ricavo medio per utente e a un crescente volume medio di dati per utente, hanno eroso un valore considerevole agli operatori di telecomunicazioni europei. Inoltre, gli operatori di telecomunicazioni potrebbero subire ulteriori pressioni sui margini di profitto a causa delle difficoltà nella monetizzazione dei nuovi servizi, delle limitate opportunità di scalare e dello spostamento del valore all’interno dell’ecosistema verso i concorrenti attuali ed emergenti.

Gli approcci politici

Lo studio esamina una serie di approcci politici basati sul benchmarking internazionale che i governi di tutto il mondo stanno utilizzando per sostenere la disponibilità di reti autonome, resilienti e sostenibili, stimolando al contempo l’innovazione e migliorando la competitività economica.

In primo luogo, le esigenze di investimento nella connettività dovrebbero informare i nuovi approcci politici. Sebbene l’aumento degli investimenti nelle infrastrutture internet ad alta velocità rimanga l’elemento centrale, lo studio fa luce su altre aree chiave come: il miglioramento della sicurezza e della resilienza delle reti, la promozione dell’equità digitale e della connettività a prezzi accessibili, la cloudificazione dei servizi pubblici e il sostegno alle nuove tecnologie. In secondo luogo si evidenziano gli importanti sviluppi politici in corso a livello globale in merito al contributo finanziario dei grandi fornitori di applicazioni di contenuti, nonché la revisione dei processi di controllo delle fusioni al fine di creare una scala di mercato.

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