Un’azienda in prima linea nella digitalizzazione dell’Italia, a partire dall’arte e dalla cultura. Così la presidente di Tim, Alberta Figari, ha delineato le prospettive del gruppo intervenendo a Venezia al panel sulla cultura italiana e la digitalizzazione nell’ambito della Soft Power Conference. “Sono da poco presidente di questa nuova Tim, che ha davanti un percorso spero di grande successo – afferma – e che rappresenta una delle aziende che potranno contribuire maggiormente alla digitalizzazione del Paese”.
Due “braccia armate” per la digitalizzazione
Per spiegare il ruolo di Tim la presidente ha sottolineato che l’azienda ha due “braccia armate”: la prima è Tim Enterprise, che conta su diverse tecnologie proprietarie al servizio del pubblico e del privato, a partire da quelle sul 5G, sull’intelligenza artificiale, suol cloud e sulle piattaforme di extended reality.
Quanto al secondo braccio armato, “è la Fondazione Tim – spiega Figari – che ha tra i vari scopi quelli di dare contributi a istituzioni ed enti non di lucro che propongono progetti innovativi anche nel campo dell’arte e della cultura”.
I progetti hi-tech in corso
Fra i progetti avviati grazie alle erogazioni liberali Figari ha ricordato da un lato quello con l’Opera di Santa Croce a Firenze, che permette nuove modalità di fruizione di uno dei luoghi d’arte più celebri d’Italia grazie alle soluzioni digitali di Extended Reality rese disponibili grazie al 5G a banda millimetrica e le erogazioni liberali che a breve verranno effettuate a favore del Vittoriale per la realizzazione di un video documentario, oltre a quelle per il museo Galileo A Firenze e per il Museo del Design a Milano, che puntano entrambe entrambe alla realizzazione di soluzioni tecnologiche che consentano ai visitatori nuove esperienze all’interno di spazi reali e virtuali”