Marco Fossati “inciampa” nelle quote rosa. La sua lista di candidati per il rinnovo del cda di Telecom infatti presenta tre nomi, solo maschili (Vito Gamberale, Girolamo Di Genova e Franco Lombardi), contravvenendo allo stesso Statuto della società. Findim, secondo quanto si apprende, si ripromette di integrare la sua lista entro il 22 marzo, termine ultimo per la presentazione, aggiungendo due nomi.
L’articolo 9.3 di Telecom Italia stabilisce infatti che “ogni socio può presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista e ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità. Le liste che contengano un numero di candidati pari o superiore a tre debbono assicurare la presenza di entrambi i generi, così che i candidati del genere meno rappresentato siano almeno un terzo del totale, con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all’unità superiore”.
Ieri presentando le candidature Findim Group evidenziava “sono volte ad apportare al Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia competenze tecniche e manageriali di riconosciuta eccellenza che garantiscono l’indipendenza e la professionalità necessarie per assicurare una governance della società corretta e trasparente”.
L’auspicio è che il rinnovato cda “possa orientare la realizzazione dei progetti industriali di sviluppo, nazionale e internazionale, di Telecom Italia sulla base di un piano strategico di cui la società dovrà dotarsi in tempi rapidi”.
Nelle prossime settimane, sempre in vista dell’assise del 19 aprile, Findim Group con l’assistenza tecnica della società Boudicca Proxy Consultants, effettuerà un roadshow nelle principali piazze finanziarie internazionali per presentare agli azionisti di mercato le candidature proposte per il cda e il piano strategico industriale. Piano coordinato appunto dai candidati aL cda – Gamberale, Di Genova e Lombardi – con la collaborazione della società Analysys Mason.
Secondo Fossati, Telecom deve poter perseguire un futuro da autentica public company, con una gestione indipendente da condizionamenti e proiettata verso l’efficienza, impegnata all’arresto del declino, focalizzata quindi sulla crescita, per la piena realizzazione delle sue grandi potenzialità industriali.
In questo senso le raccomandazioni per il rinnovo del nuovo consiglio, espresse dal cda del 27 febbraio 2014, “hanno affrontato – dice la nota – in maniera timida e insufficiente la modifica della governance societaria”. Motivo per cui Findim Group ha avanzato la richiesta di integrazione dell’ordine del giorno dell’Assemblea del 16 aprile con la nomina, da parte dell’assemblea, del presidente del cda.