"Mi auguro si prosegua rapidamente per ridurre il divario
digitale esistente tra le diverse aree del nostro Paese consentendo
al Sud come al Centro-Nord di utilizzare la rete e di esprimere
pienamente la propria libertà, attraverso l'utilizzo di
infrastrutture telematiche d'avanguardia". Il presidente
della Camera Gianfranco Fini ha aperto il convegno di Montecitorio
"Internet è libertà. Perché dobbiamo difendere la
rete" organizzato da Telecom Italia, rivolgendosi direttamente
al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al
viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni,
Paolo Romani presenti all'evento.
"Sono dell'avviso che la digitalizzazione
dell'amministrazione pubblica, la trasparenza dei siti
istituzionali e politici siano per davvero uno strumento
fondamentale per riannodare i fili di un rapporto spesso difficile
tra cittadini e istituzioni. Certamente è positivo che
l'Italia stia facendo importanti investimenti per facilitare il
rapporto tra cittadini e Pubblica amministrazione".
La terza carica dello Stato propone anche la candidatura del Web al
Nobel per la Pace e sottolinea la necessità di annoverare la Rete
fra i diritti fondamentali dell'uomo. "Internet è
soprattutto uno strumento di libertà e di conoscenza. Basta
ricordare il ruolo svolto dal web durante i tragici avvenimenti in
Birmania o i continui tentativi di limitarne l'uso in Cina e in
Iran. Secondo l'ultimo rapporto dell'Organizzazione non
governativa 'Reporters sans frontieres', dal 2008 al 2009
si è registrato un ampliamento allarmante delle restrizioni sulla
rete. Sono cresciuti del 62% i Paesi colpiti dalla censura, mentre
i cyber dissidenti arrestati sono aumentati del 156% (da 59 a 151).
Un incremento che ha riguardato in particolare Paesi a scarso
sviluppo democratico".
"Questa è la ragione che deve spingere tutta la comunità
internazionale a creare un forte movimento a sostegno
dell'assegnazione del premio Nobel per la pace 2010 a
Internet".
Il presidente della Camera punta inoltre i riflettori sulla
raccomandazione sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà
fondamentali su Internet votata quasi all'unanimita' (481
voti favorevoli, 25 contrari e 21 astensioni) a marzo 2009 dal
Parlamento europeo e destinata al Consiglio. "Secondo questa
raccomandazione internet dà pieno significato alla definizione di
libertà di espressione sancita dalla Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione europea e può rappresentare una
straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza
attiva'".
"Secondo la raccomandazione, il diritto che gli Stati membri
si arrogano di intercettare e controllare il traffico su internet
non può essere giustificato dalla lotta al crimine – ha aggiunto
-. Anche se non cva dimenticato che Internet può essere uno
strumento per istigare e per commettere reati particolarmente
odiosi".