Fitch ha tagliato le previsioni per il 2013 sul cash flow del settore europeo delle telecomunicazioni, delle tecnologie e dei media. Pesa sulle telco europee la crescente concorrenza di operatori low cost registrata in alcuni paesi, in particolare in Francia e Olanda e che penalizza in primo luogo Orange e Kpn, e i ritardi nella ripresa dell’economia, su cui le conseguenze dell’austerity pesano ancora in maniera consistente. Fattori macroeconomici negativi, che riguardano anche altri settori, in particolare le utilities.
Ma che sulle telco peseranno di più, secondo Fitch, e avranno un impatto sul flusso di cassa delle aziende, in particolare sui cosiddetti “incumbent periferici” come Telecom Portugal e Telecom Italia. I due incumbent, secondo l’agenzia di rating, sono entrambi particolarmente a rischio a causa della loro forte esposizione alle massicce misure di austerity e alla debolezza economica nei rispettivi mercati domestici.
A peggiorare ulteriormente il quadro nel settore Tlc, “la domanda crescente di dati da parte dei clienti, che impone alle telco ulteriori investimenti sui loro network”, aggiunge Fitch, che in sostanza per l’anno in corso ha tagliato le previsioni di free cash flow per il settore europeo delle telco a 10 miliardi di dollari (7,66 miliardi di euro) a fronte di precedenti stime di 16,5 miliardi di dollari (12,64 miliardi di euro).
“Per compensare la diminuzione del flusso di cassa, le aziende hanno tagliato in modo consistente il dividendo, e in alcuni casi, come ad esempio quello eclatante di Telefonica, lo hanno del tutto azzerato”, aggiunge Fitch, precisando che questo provvedimento ha per lo meno “consentito di preservare il cash flow, che continua sì a diminuire ma che non è imploso”.
In generale, per il settore corporate europeo nel suo complesso, Fitch ha tagliato l’outlook da un attivo di 27 miliardi di dollari (20,68 miliardi di euro) a un passivo di 9 miliardi di dollari (6,89 miliardi di euro).