Antonio Sassano è stato riconfermato alla presidenza della Fondazione Ugo Bordoni (Fub). Con l’elezione del presidente si è concluso il processo di rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’ente in-house della presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dello Sviluppo economico e Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Il nuovo CdA è composto da Giovanna Bianchi Clerici, Maurizio Mensi e da Sassano.
È stato rinnovato anche il Collegio dei revisori della Fondazione Bordoni, composto dal professor Federico Testa che svolge il ruolo di presidente del Collegio, dal ragionier Andrea Galli e dal dott. Marco Luigi Valente.
Per Antonio Sassano una carriera nelle Tlc
Sassano è presidente della Fondazione Ugo Bordoni dal 10 agosto 2017. È stato direttore generale della stessa fondazione nel 2007-2008.
È laureato in Ingegneria presso l’Università di Roma “La Sapienza” e dal 1991 è professore ordinario di Ricerca Operativa presso la facoltà di Ingegneria dell’ateneo romano.
Dal 2012 al 2017 è stato presidente dell’Organo di vigilanza per la Parità di accesso alla rete Telecom Italia.
Come consulente ha realizzato per l’Agcom il Piano delle frequenze televisive in tecnologia analogica (1998), il Piano delle frequenze radiofoniche (2002), il Piano delle frequenze televisive 3-Sfn in tecnologia digitale (2003) e, più recentemente, il Piano delle frequenze televisive in tecnologia digitale Sfn (2010).
È stato membro del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana. È stato Advisor del Comitato dei ministri per l’assegnazione delle licenze Gsm e Umts. È membro dell’Advisory board della Florence School of Regulation (European University Institute).
Le attività della Fondazione Ugo Bordoni
La Fondazione Ugo Bordoni è un’istituzione di ricerca che coniuga l’attività di studio nell’Ict con la progettazione e la realizzazione di servizi innovativi per la Pubblica amministrazione e con l’individuazione di politiche per il sistema Paese nel proprio campo.
Tra i progetti più recenti c’è quello per i trasporti smart DinoS5G, progetto europeo da 2,6 milioni (finanziamento Esa) nato dalla collaborazione tra Rfi e Fub e destinato a implementare un sistema per la manutenzione predittiva delle ferrovie grazie al mix 5G-satellite. È prevista una sperimentazione biennale nel sito pilota di Bologna San Donato. Con questo nuovo sistema diagnostico in tempo reale, sarà possibile programmare gli interventi in modo più preciso ottimizzando tempi e costi e diminuendo ulteriormente l’impatto ambientale rappresentato dallo spostamento di materiali e mezzi. Inoltre, grazie ai dati raccolti nel tempo per studiare l’evoluzione dei componenti dell’infrastruttura ferroviaria, diventerà anche possibile prevedere eventuali future criticità ed organizzare le adeguate azioni di manutenzione con largo anticipo.