Se l’assemblea di oggi di Telecom dovesse votare contro la revoca dell’attuale cda, sarebbe evidente che “la morsa del controllo” di Telefonica su Telecom “è serrata”. Lo ha sottoolineato Marco Fossati, numero uno di Findim intervenuto in assemblea. “Di questa circostanza – ha detto – è necessario prendere atto e la tutela dell’interesse sociale dovrà essere promossa con modalità diverse dal voto assembleare”. Fossati ha messo in guardia anche contro l’astensione che “avrebbe effetti come voto contrario”.
“La presidenza – ha concluso Fossati – deve valutare con grande attenzione la posizione di voto di Telco e dei grandi azionisti, prima di ammetterli al voto affinchè la delibera non sia affetta da rischi di legittimità”.
Con l’ingresso di Telco in Telecom l’azienda è stata sempre gestita con “strategie incerte e più volte modificate”. Il titolo ha perso “il 70% del suo valore” e sono state compiute “operazioni discutibili”, ha detto il finanziere. Proprio Fossati ha chiesto l’assemblea di oggi dopo il rafforzamento degli spagnoli di Telefonica in Telco che ha il 22,4% del capitale Telecom. “Da quando nel 2007 ha fatto ingresso Telco divendone azionista di maggioranza, ha designato la maggioranza degli amministratori”. Con Telco ci sono state “strategie incerte più volte modificate per seguire una strategia di sviluppo”.
Tra le operazioni discutibili, Fossati ha citato la vendita della tedesca Hansenet, la cessione di Telecom Argentina “inferiore al valore di Borsa senza cercare alternative” e il convertendo.
Fossati inoltre ha ricordato “lo spettro del conflitto di interessi che aleggia su Telefonica“. “La sostanziale paralisi strategica e il compimento di operazioni difficilmente spegabili è nel peso preponderante di Telefonica e nei condizionamenti che esercita su gestione di Telco”. “Abbiamo più volte espresso dubbi sul controllo di fatto di Telefonica sulla società”, ha aggiunto.
Sull’accordo che ha portato al rafforzamento di Telefonica in Telco, Fossati denuncia che “ha determinato sanzioni da parte della Cade per Telefonica”, per questo, ha detto Fossati “le dimissioni di Alierta e Linares appaiono non risolutive. La situazione da noi censurata e è stata riconosciuta da principali proxy advisor”.
Fossati ha poi detto di essere “più efficace fuori da Cda che dentro. Per far parte di una squadra serve una coesione al fine di intercettare dei capitali. Non si può chiedere ad azionisti di partecipare a un aumento di capitale senza un progetto chiaro”.
“Quello che è mancato – ha aggiunto – è una chiara visione. Nel 2008 dissi che al di là della riduzione dei costi per il taglio del debito era mancata una visione. Fui minacciato nel senso buono, dicendo fai l’azionista non sei manager”.