France Telecom, ritorno all’utile rimandato al 2014

Il piano industriale 2011-2013 destina 18,5 miliardi di euro alla banda larga. Previste possibili acquisizioni o acquisti di licenze in particolare in Africa Sub-Sahariana. In vista la cessione di quote di minoranza in Portogallo e Austria e accordi con over the top sul fronte dei contenuti

Pubblicato il 31 Mag 2011

France Telecom rinvia al 2014 il ritorno a una forte crescita dei
profitti. Per i prossimo tre anni il gruppo si aspetta una crescita
modesta degli utili e rafforza i piani di investimento sulla rete
interna. Questo in sintesi il quadro che emerge dal piano
industriale del gruppo, presentato oggi. L'azienda prevede di
stabilizzare il suo margine operativo lordo (Ebitda) nel 2013
"a un livello più elevato" rispetto al 2011 e ha in
previsione anche di vendere quote di minoranza. Lo ha reso noto
oggi l'operatore francese, aggiungendo che l'azienda ha
anche in progetto di accelerare progressivamente la crescita degli
utili da qui al 2013.

Il margine operativo lordo nel periodo 2011-2013 dovrebbe ammontare
cumulativamente a 45 miliardi di euro. Nel periodo 2014-2015 le
entrate dovrebbero salire del 2,7% e l'Ebitda del 3,4%.

Nel periodo 2011-2013, il gruppo intende lanciare investimenti
complessivi per circa 18,5 miliardi di euro, di cui un miliardo di
euro per il programma della fibra ottica in Francia. Il gruppo ha
confermato la distribuzione di un dividendo di 1,40 euro per azione
per gli anni 2011 e 2012 e per gli anni successivi parla di
"stabilità dei dividendi".

"Stiamo lavorando alla possibilità di estendere la nostra
presenza nell'Africa Sub-Sahariana. Forse con piccole
acquisizioni, forse attarverso licenze", ha detto
l'amministratore delegato Stephane Richard.

Il gruppo, presente in Francia, Spagna, Gran Bretagna e Polonia, ha
detto che l'Ebitda si stabilizzerà nel 2013 a livelli più
alti del 2011.

L'operatore di telefonia francese ha inoltre annunciato che non
intende "rimanere azionista di minoranza a lungo termine in
attività nelle quali non esercita nessun ruolo operativo". Il
disimpegno dovrebbe riguardare le quote di minoranza in Portogallo
e Austria, mentre non dovrebbe toccare il Belgio, dove France
telecom ha una quota nell'operatore mobile Mobistar. "In
caso di disinvestimento significativo, il gruppo esaminerà le
possibilità di un ulteriore ritorno addizionale agli
azionisti".

Intanto, Richard ha fatto sapere che a breve annuncerà
collaborazioni con aziende web statunitensi e cercherà di
stabilire maggiori partenariati con altri operatori, visto che il
futuro del settore delle telecomunicazioni si baserà più sulla
cooperazione che sulla competizione. "Necessitiamo di maggiore
collaborazione con i gestori di programmi televisivi per essere
più efficienti", ha detto, il Ceo senza indicare le aziende
coinvolte nei negoziati. Tuttavia, ha detto che ha avuto colloqui
positivi con i dirigenti di
Google sulla ricerca di nuove fonti di reddito a partire
dall’aumento dei dati sul traffico.

Le azioni hanno sottoperformato rispetto a rivali come Telefonica e
Deutsche Telekom nell'ultimo anno, salendo dell'1,1% contro
il +12% dell'indice europeo Stoxx delle tlc.

Gli analisti hanno espresso timori sulla possibilità che
l'entrata di un quarto operatore mobile in Francia a partire
dall'anno prossimo ridurrà l'attività di France Telecom
in un mercato che genera oltre la metà di ricavi e utili.

I broker prevedono inoltre che France Telecom avrà meno spazi di
manovra per tagliare i costi rispetto alle concorrenti perché non
può ridurre il personale dopo la crisi di suicidi che ha portato
all'uscita del precedente amministratore delegato nel 2010.

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