Il commissario del Governo per l’attuazione dell’Agenda digitale, Francesco Caio, è il nuovo Digital Champion italiano. Anche in questa nuova veste – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – Caio incontrerà giovedì 5 settembre alle ore 13.00 a Bruxelles la vice presidente della Commissione Europea e commissario europeo per l’Agenda digitale, Neelie Kroes. Caio sostituisce il dg dell’Agenzia per l’Italia digitale, Agostino Ragosa che ha ricoperto l’incarico dallo scorso 2 maggio fino ad oggi.
Il Digital Champion è un ruolo voluto da Kroes per promuovere in ogni Paese della Ue la diffusione della tecnologia facendo da collante tra l’industria e la società.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Caio ha affrontato il tema del consolidamento in atto nelle Tlc. “Vodafone ha aperto la strada a ulteriori consolidamenti, con il prevedibile emergere, anche in Europa, di un numero inferiore di gestori, nonostante le differenze di Paesi, lingue e culture. Oggi il mercato dei gestori di rete non cresce più come una volta: sono i costi il punto su cui c’è più spazio d’azione, più che i ricavi. E i costi si gestiscono, per esempio, con le fusioni”. Secondo Caio, dopo l’operazione Verizon-Vodafone, “Vodafone è un probabile prossimo acquirente in Europa. E quanto ai mercati, anche l’Italia dovrebbe assistere a una nuova tornata di consolidamenti”.
Sul mercato mondiale Caio osserva già movimenti in tal senso. “Basta vedere, solo in questi giorni, le mosse di America Movil su Kpn o le riflessioni di Telefonica in Europa. E’ quindi ipotizzabile -conclude- un’ulteriore ondata di consolidamenti su reti fisse, mobili e via cavo”.
Il manager ha poi affrontato il tema delle reti che stanno diventando sempre meno centrali. “Ormai – spiega – vengono spesso chiamate a gestire un semplice servizio di commodity. Invece sono i gestori di servizi a conquistare il centro del mercato, prima con Google che ha rilevato Motorola e oggi con Microsoft che ha comprato Nokia”.
Infine Caio ha spiegato perché in queste operazione siano assenti i gestori di rete. Secondo il manager “non serve averlo a bordo”. Con Internet si è affermato uno standard a cui “tutti i gestori si sono dovuti adeguare”. “Se un’azienda sviluppa servizi secondo quello standard – dice – sa che potrà mandarli su tutte le reti. Senza dover stipulare accordi ad hoc con alcun gestore”.