L’associazione francese degli operatori virtuali (Mvno) ha chiesto all’Antitrust di pronunciarsi in merito a tutti i vincoli di prezzo, legali e tecnologici che rischiano di impedire o limitare la loro capacità di competere appieno sul mercato. L’allarme dei Mvno arriva dopo lo sbarco sul mercato di Free Mobile, che ha sparigliato il mercato impattando pesantemente sui prezzi offerti dagli operatori virtuali e sulla loro capacità di fare utili. Un appello, quello degli operatori virtuali, esteso al governo perché metta in campo misure che garantiscano la sopravvivenza dei Mvno, che in Francia occupano circa 3mila dipendenti e contano circa 7,5 milioni di clienti, pari all’11% del mercato del mobile.
Free Mobile, l’operatore low cost controllato da Iliad, ha annunciato di essersi accaparrata 3,6 milioni di clienti, una quota del 5,4% del mercato francese del mobile, dallo sbarco sul mercato francese a gennaio di quest’anno. Numeri notevoli raggiunti in pochi mesi, che hanno inciso sulle strategie dei competitor tradizionali Orange, Bouygues a Sfr.
I risultati di Free Mobile, tuttavia, non sono dei migliori. Nel primo semestre l’utile netto è calato del 45% a 80 milioni di euro, a causa dei costi di realizzazione del servizio mobile, che a tutt’oggi resta in perdita.
A livello di gruppo, l’Ebitda su base annua è risultato invariato a 417 milioni di euro, anche se Free Mobile da sola ha registrato un’Ebitda negativo per 44 milioni di euro, compensato dalla crescita dei servizi fissi di Free (Internet, tv e telefonia) anch’essi commercializzati sotto il cappello di Free.
I ricavi complessivi sono cresciuti del 38% a 1,44 miliardi di euro, con le frotte di nuovi clienti mobili che hanno contribuito con 320 milioni di euro.
La rapida adozione del nuovo servizio mobile low cost dà ragione al Ceo di Iliad Xavier Neil, che ha ridefinito il mercato francese del mobile in pochi mesi. Un modello da esportazione, forte di due piani tariffari base – il primo a 2 euro al mese, il secondo a 20 euro al mese compreso di servizio dati – che ha messo in crisi i suoi competitor, molto più cari sul fronte dei prezzi, France Telecom (Orange), Sfr (Vivendi) e Bouygues (Bouygues Telecom).