Il percorso che porterà all’asta delle frequenze “ex beauty contest” sarà probabilmente più lento di quanto si prevedesse prima dell’estate.
Parlando a margine dell’appuntamento per l’89sima giornata mondiale del risparmio, il viceministro Catricalà ha fatto il punto della situazione: “Siamo in Commissione europea e abbiamo mandato il bando, ora aspettiamo che si esprimano in due diverse direzioni, su concorrenza e comunicazione. Ma non c’è tutta questa fretta per fare l’asta, perché non so se sia il momento migliore per vendere frequenze che valgono molto, mentre i soldi scarseggiano”.
Una presa di posizione che va a modificare quanto lo stesso Catricalà aveva annunciato a luglio, quando aveva iniziato a prefigurare il percorso che avrebbe portato alla nuova assegnazione delle frequenze. “Finché non avremo un preventivo assenso della Commissione sullo schema di bando e di disciplinare di gara – aveva confermato anche in quell’occasione – non potremo procedere”.
Piuttosto è necessaria una spectrum review. “Al di là della gara – aveva detto Catricalà la scorsa estate – c’è da fare un discorso generale sulla risistemazione dello spettro radioelettrico per vedere come si possono risolvere i problemi interferenziali che si sono manifestati finora”.
In quell’occasione il viceministro con delega alle Tlc si era anche spinto un po’ più in profondità: “Come tutti sanno, sullo sfondo c’è la vicenda della banda 700. Noi punteremo a garantire l’utilizzo coprimario della banda 700 tra tv e servizi di telecomunicazione. D’altra parte, però, non può essere che il settore delle tv locali sia di nuovo l’agnello sacrificale. Perché l’emittenza locale rappresenta un valore pluralistico non facilmente sostituibile”.