E’ “essenziale” che il testo definitivo sull’asta delle frequenze tv in preparazione da parte dell’Agcom “rispetti” le richieste contenute nella “lettera inviata nel 2009 dalle allora commissarie Ue alla concorrenza e agenda digitale Neelie Kroes e Viviane Reding“. Il monito del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia, che ha sottolineato che “siamo ora più vicini alla chiusura del caso anche se non ci siamo ancora”, mentre continuano gli “scambi d’informazione con le autorità italiane”. Almunia ha detto che spetta all’Italia decidere “come allocare questi canali se attraverso un’asta o altre opzioni”. La missiva del 2009 firmata da Kroes e Reding impegnava il nostro paese a promuovere una politica più concorrenziale sul fronte delle frequenze tv, in particolare chiedeva di attribuire ai nuovi entranti frequenze “per non meno – diceva la lettera – di cinque multiplex Dvb-T aventi copertura nazionale”.
Dopo il cambio di marcia dell’Agcom, che nei giorni scorsi ha confermato le grandi manovre per il riordino dello spettro italiano, che punta subito ad una gara con licenze ventennali alle Tv, poi ad un’altra riservata alle Tlc, Almunia ha detto che “Stiamo ancora scambiando informazioni, questo governo ha cambiato il sistema per allocare questi canali”, ricordando che “abbiamo discusso con il nuovo governo nell’ultimo anno, in particolare con il ministro Passera“.
Due giorni fa, il presidente Marcello Cardani ha ricordato l’iter che ha portato al nuovo scenario: lo schema di provvedimento approvato da Agcom il 17 dicembre è stato trasmesso alla Commissione Ue riservandosi “di concludere gli approfondimenti tecnici volti a migliorare la qualità dei multiplex messi a gara, attraverso la soluzione di problemi di interferenze che sono stati segnalati nel corso della consultazione pubblica”.
Gli “approfondimenti” riguarderanno la composizione dei lotti e il numero delle frequenze da riservare all’asta: e servono, spiega Agcom, a correggere “distorsioni stratificate” e a raggiungere alcuni obiettivi strategici. In particolare “un miglioramento del grado di concorrenza tra operatori esistenti e soggetti nuovi entranti”, una più efficiente “utilizzazione delle frequenze televisive nel rispetto del coordinamento internazionale e tenendo conto del futuro sviluppo della banda larga mobile” e un miglioramento della copertura “del servizio pubblico”.
A questo punto l’Autorità – conclude il Presidente – confida di poter concludere in tempi brevi il proprio lavoro e di trasmetterne quanto prima gli esiti alla Commissione europea ai fini della definitiva approvazione del provvedimento. Ottenuta la quale, le regole di gara saranno tempestivamente trasmesse al ministero dello Sviluppo Economico cui la legge assegna il compito di effettuare l’asta.
Agcom dimezzerà le reti da mettere a gara da sei a tre. Buona parte delle frequenze sottratte all’asta risolveranno una serie di criticità nate nel passaggio dalle trasmissioni analogiche al digitale terrestre. Si tratta di problemi che riguardano il segnale Rai, “l’invasione” dei programmi italiani in paesi stranieri nonché le interferenze tra il segnale tv e i cellulari.
Il commissario alla concorrenza Almunia, che dovrà decidere una volta che il testo definitivo sarà inviato a Bruxelles se dare o meno il suo via libera per chiudere la procedura aperta nei confronti dell’Italia, ha poi sottolineato che “spetta alle autorità italiane decidere come allocare queste frequenze”, purchè rispettino i paletti indicati da Bruxelles nel 2009.