I rappresentanti delle associazioni delle Tv locali e una delegazione del Consiglio regionale della Lombardia sono stati ricevuti nei giorni scorsi da Federica Zanella (nella foto), presidente di Corecom Lombardia, nel suo studio al ventiseiesimo piano del Pirellone.
“Abbiamo espresso con veemenza il nostro disappunto sull’attuale politica del settore – spiegano in una nota le associazioni – spiegando ai partecipanti che riteniamo sia stata proprio l’Agcom ad aver affossato le Tv Locali con una pianificazione delle frequenze che ha favorito le nazionali e da cui è scaturito un autentico esproprio per le Tv Locali. Inoltre – prosegue il comunicato – l’Agcom non ci ha minimamente considerati quando ha cercato di regolamentare la numerazione del telecomando della televisione digitale terrestre, favorendo le nuove Tv nazionali a discapito della maggior parte delle storiche Tv Locali. Regolamento poi annullato dal Tar ed ora rifatto peggio di prima”
Il Comitato Radio Tv Locali ha inviato al Corecom 7 punti “che sono in sostanza una revisione della politica dell’Agcom sulle Tv Locali, che è stata – affermano – la causa primaria della crisi del settore”.
“Nei sette punti – spiegano dal comitato – si richiede la revisione della ripartizione dei benefici previsti dalla legge 448/98; la revisione con moratoria per le centinaia di migliaia di euro di multe che l’Agcom ha irrogato alle Tv Locali per programmi ‘non conformi’, in molti casi con un fattore moltiplicatore dovuto alla trasmissione di repliche degli stessi programmi; la revisione della normativa sulla numerazione del telecomando; la revisione del piano di ripartizione delle frequenze con l’assegnazione alle Tv Locali di quelle rimaste inutilizzate dopo le procedure di assegnazione; l’abbattimento degli insostenibili nuovi canoni previsti per le licenze; la costituzione di tavoli tecnici per le problematiche di ricezione e delle future tecnologie”.
“Abbiamo risposto al presidente del Corecom Lombardia con semplici suggerimenti dettati dal buon senso – concludono le associazioni – ma sappiamo che sarà come al solito una lettera morta, perlomeno sino a quando i vertici dell’Autorità si slegheranno dalle lobby dei grandi gruppi editoriali e delle telecomunicazioni che sostanzialmente li hanno posti a capo, e cominceranno a essere quindi veri Garanti delle Comunicazioni di tutti gli operatori”.