L’Lte potrebbe costare salato ai carrier britannici: se andrà in porto la proposta avanzata dal regolatore del mercato delle telecomunicazioni Ofcom, gli operatori di rete mobile della Gran Bretagna – Vodafone, O2 di Telefonica, EE e 3Uk di Hutchison Whampoa – potrebbero trovarsi di fronte a un aumento di cinque volte delle tariffe per l’utilizzo dello spettro dei 900 MHz e dei 1800 MHz, ovvero le frequenze che utilizzano per i servizi 2G, 3G ed ora anche Lte. La proposta di Ofcom potrebbe entrare in vigore già l’anno prossimo.
Gli operatori mobili ovviamente non gradiscono. L’aumento delle fees è consistente e pesa soprattutto perché si aggiunge ai pesanti investimenti richiesti dalle nuove reti Lte – col rischio tra l’altro che i costi aggiuntivi ricadano direttamente sulle fatture che gli utenti finali mensilmente pagano al loro operatore per i servizi mobili.
Numeri alla mano, attualmente i carrier britannici pagano, complessivamente, 24,8 milioni di sterline l’anno per lo spettro dei 900 MHz e 39,7 milioni di sterline per i 1800 MHz. In base alla nuova proposta, andrebbero a pagare 138,5 milioni di sterline l’anno per i 900 MHz e 170,4 milioni per i 1800 MHz. Dividendo la quota per ogni singola telco, Vodafone vedrebbe salire il suo contributo da 15,6 milioni di steriline a 83,1 milioni; lo stesso varrebbe per O2; EE, che oggi paga 24,9 milioni di sterline, ne pagherebbe 107,1 millioni; H3G passerebbe da 8,3 milioni a 35,7 milioni di sterline.
“Deve esserci un equilibrio tra tariffe per le licenze da un lato e gli investimenti in reti 4G dall’altro, che sono cruciali e che sia aziende che consumatori richiedono per far crescere l’economia britannica”, ha commentato EE. “La proposta di aumentare le licenze per lo spettro mobile arriva mentre noi operatori siamo tutti impegnati in pesanti investimenti per il roll-out del 4G e ci colpisce in maniera eccessiva”.
Anche Vodafone Uk si è detta “delusa” dalla presa di posizione di Ofcom e sta ora studiando i dettagli della proposta del regolatore prima di fornire un proprio commento.
Ofcom, che è stata criticata anche dal governo britannico dopo l’asta per lo spettro Lte a febbraio di quest’anno perché i guadagni ottenuti sono stati inferiori alle attese, ha difeso la sua decisione indicando che risponde a una precedente direttiva di Londra emanata a dicembre 2010 per la revisione delle fees per le bande dei 900 MHz e 1800 MHz affinché riflettano “pienamente il valore di mercato”.
Ofcom ha detto di avere calcolato il “pieno valore di mercato” dello spettro analizzando le somme pagate nell’asta Lte britannica, mettendo a confronto le somme offerte nelle aste per lo spettro di altri Paesi e stimando le caratteristiche tecniche e commerciali delle bande di spettro del Regno Unito.