Frequenze, Rai e Mediaset possono evitare l’asta

Venerdì il cdm esaminerà un decreto di recepimento delle direttive Ue sulla net neutrality: consente di cambiare la destinazione d’uso delle frequenze dei videofonini (Dvbh) in digitale terrestre (Dvbt)

Pubblicato il 04 Apr 2012

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Per Rai e Mediaset la gara per le frequenze del digitale terrestre potrebbe diventare del tutto superflua. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, aggiungendo che anche H3G, il quarto operatore di telefonia mobile, potrebbe ritrovarsi presto in mano una frequenze televisiva. Venerdì nel consiglio dei ministri, sarà esaminato un decreto di recepimento delle direttive di revisione del cosiddetto pacchetto telecom che, tra le altre cose, razionalizza l’uso dello spettro radio.

Il decreto prevede da maggio 2016 la cosiddetta “neutralità del servizio” ossia la possibilità di usare le frequenze (e anche di affittarle) per qualsiasi tipo di comunicazione elettronica, sia essa telefonia o Tv. Ma il passaggio fondamentale del provvedimento, continua MF, è quello che prevede anche prima di maggio 2016 la possibilità per chi ha a disposizione delle frequenze di chiederne, per così dire, il cambio di destinazione d’uso all’Authority e al ministero dello Sviluppo. Un’opportunità che, sicuramente, sarà colta da Mediaset, Rai e H3g, che nel loro portafoglio hanno ancora le frequenze del Dvbh, il videofonino, un servizio mai decollato, e che possono facilmente essere trasformate in Dvbt, ossia in frequenze da utilizzare per il digitale terrestre.

Per quanto riguarda l’ex beauty contest, siccome in base alle norme sulla neutralità del servizio, dal 2016 le frequenze potranno essere utilizzate per qualsiasi tipo di comunicazione elettronica, l’idea del governo sarebbe quella di orientarsi su una concessione breve, della durata di quattro anni. Per gli esperti del settore la base d’asta per le frequenze ex beauty contest non dovrebbe arrivare a 10 milioni di euro.

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