Asta frequenze “ex beauty contest“, i tempi si allungano. La nuova Agcom guidata da Marcello Cardani prende tempo. E a costo di “sforare” anche i nuovi ritmi dettati in agosto dal governo, mette un freno improntato alla massima prudenza nello scrivere il regolamento della gara. Quello che uscirà dal Consiglio di domani non sarà il testo definitivo, pronto per la consultazione pubblica (come avrebbe dettato il nuovo rullino di marcia), ma una piattaforma ancora in fase interlocutoria.
Si prospetta in questo modo uno scivolamento ulteriore della gara: non più fine ottobre-novembre, come prefigurava il gentleman agreement di fine agosto (che rimandava di 120 giorni i termini del decreto del governo), ma una data ancora incerta.
Troppi i nodi sul tavolo di Agcom per poter arrivare a un’asta in tempi rapidi. In sospeso una serie di incognite che rischiano di far rimanere l’etere italiano impantanato e totalmente disallineato alle strategie degli altri Paesi europei. La situazione è ulteriormente complicata dalle assegnazioni ventennali alle Tv attuate dal ministero dello Sviluppo. Alcune delle frequenze assegnate alle Tv sono quelle in realtà già assegnate alle Tlc che le hanno acquistate con l’asta Lte di settembre 2011 come il canale 69 (assegnato a Vodafone) che irradia la Padania. Mentre è caos sul canale 24 ex beauty contest.
Ma c’è un altro motivo che spinge l’Agcom sulla strada della prudenza. Ed è legato a doppio gancio alla vendita di La7. Come scrive oggi Giovanni Cocconi su Europa “gli esperti dicono che senza regole sull’asta delle frequenze anche il prezzo di mercato de La7 non può essere fissato”. Difficile “che La7 trovi un altro editore prima. Non è detto che lo trovi dopo”.