Il consiglio dell’Agcom concluderà mercoledì prossimo la definizione delle regole per l’asta delle frequenze tv. Dopo i rilievi di Bruxelles, potrebbero esserci delle sorprese, come l’esclusione di Mediaset e Rai in seguito alla fissazione di un tetto di 5 multiplex che penalizzerebbe automaticamente le due aziende. In corso d’opera, a peggiorare il quadro, si sono aggiunte altre complicazioni in corso d’opera.
Una per tutte, come scrive il Corriere della Sera, Malta. Le autorità di La Valletta avevano concluso un accordo con la precedente commissione Agcom per le suddivisione delle frequenze. Ma nel frattempo alcuni broadcaster italiani hanno sparato il segnale al massimo per conquistare il mercato dell’isola, che in parte è in lingua italiana. I disturbi hanno spinto Malta a protestare.
Il Consiglio dell’authority ha avviato ieri l’esame dello schema di regolamento per la gara delle frequenze tv – decisa dal governo in seguito all’abolizione del beauty contest. La discussione potrebbe chiudersi nella prossima riunione, prevista il 14 novembre: in quella sede il testo potrebbe essere licenziato in modo da essere sottoposto a una consultazione pubblica della durata di 30 giorni.
Chiusa la consultazione, lo schema di regolamento dovrà tornare in Consiglio per l’approvazione definitiva e l’eventuale aggiornamento sulla base della consultazione. Quindi ci sarà la notifica formale – presumibilmente entro fine anno – alla Commissione europea, dal momento che pende ancora la procedura di infrazione aperta nel 2006 contro l’Italia e Bruxelles aspetta l’assegnazione del dividendo digitale per chiuderla. Dopo il via libera definitivo della Ue spetterà al ministero dello Sviluppo avviare formalmente le procedure per la gara.
Dopo i suggerimenti della Commissione Ue trapelati ieri sulla stampa (esclusione dalla gara per gli operatori Tv che detengono già 5 multiplex, senza distinzione tra Dvb-h, Dvb-T o Dvb-T2) restano però ancora alcuni nodi sul tavolo. Rimane aperta, per esempio, la questione di quante saranno le frequenze destinate all’asta. Quelle riservate al “beauty contest” sono infatti le ultime rimaste libere nel nostro Paese. Agcom sceglierà di destinare all’asta, per operatori nuovi entranti, tutte le frequenze residue o di riservarne una parte per risolvere i problemi di ricezione Rai e i contenziosi con operatori nazionali (Europa 7, Rete A, TiMedia) e locali?
Aperto anche il capitolo sul tetto: il “cap” richiesto dalla Ue è destinato a rimanere di 5 multiplex anche nel caso le reti nazionali dovessero ridursi (ad esempio per liberare le frequenze della banda 700 MHz)? Ancora: il tetto vale anche per la capacità trasmissiva utilizzata da un singolo operatore?