L’esito elettorale disegna un punto interrogativo sul futuro dell’asta frequenze tv (ex beauty contest). L’iter del provvedimento intanto, però, procede: l’Agcom è in attesa del regolamento da Bruxelles. Una volta ricevuto il testo, l’authority fisserà le regole e poi girerà il testo al Ministero dello Sviluppo Economico. L’ultima parola per indire il bando di gara spetta al ministero.
La composizione del nuovo Parlamento oscilla fra diverse ipotesi: dal Governissimo Pd-Pdl, a ipotetiche larghe intese con i grillini, fino all’ipotesi di un ritorno alle urne a breve. Quel che è certo, secondo gli esperti, è che il testo inviato dall’Agcom a Bruxelles “è una bozza robusta” e che il regolamento non subirà scossoni in sede europea dopo il voto italiano di ieri.
L’asta frequenze è stata decisa dal governo Monti, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha cancellato il beauty contest propendendo per la gara. Una soluzione appoggiata dal Pd e osteggiata dal Pdl.
Quando il testo tornerà da Bruxelles, l’Agcom farà la sua parte in tempi stretti, e passerà la palla al Mise. Se il regolamento tornerà rapidamente a Roma, potrebbe essere lo stesso ministro Corrado Passera a bandire la gara, operazione che rientra nell’ordinaria amministrazione.
Se il testo tornerà da Bruxelles più avanti, dopo la composizione del nuovo Governo, molto dipenderà dalle priorità del prossimo Parlamento e dall’importanza che verrà assegnata al riordino dello spettro radio. Molto dipenderà anche da chi sarà il prossimo ministro dello Sviluppo Economico.