EX BEAUTY CONTEST

Frequenze tv, avanti l’iter per la gara

Conto alla rovescia per l’ok di Bruxelles sul regolamento redatto da Agcom. Incognite legate al futuro del ministero dello Sviluppo, ma la strada per l’asta si prefigura sgombra

Pubblicato il 26 Feb 2013

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L’esito elettorale disegna un punto interrogativo sul futuro dell’asta frequenze tv (ex beauty contest). L’iter del provvedimento intanto, però, procede: l’Agcom è in attesa del regolamento da Bruxelles. Una volta ricevuto il testo, l’authority fisserà le regole e poi girerà il testo al Ministero dello Sviluppo Economico. L’ultima parola per indire il bando di gara spetta al ministero.

La composizione del nuovo Parlamento oscilla fra diverse ipotesi: dal Governissimo Pd-Pdl, a ipotetiche larghe intese con i grillini, fino all’ipotesi di un ritorno alle urne a breve. Quel che è certo, secondo gli esperti, è che il testo inviato dall’Agcom a Bruxelles “è una bozza robusta” e che il regolamento non subirà scossoni in sede europea dopo il voto italiano di ieri.

L’asta frequenze è stata decisa dal governo Monti, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha cancellato il beauty contest propendendo per la gara. Una soluzione appoggiata dal Pd e osteggiata dal Pdl.

Quando il testo tornerà da Bruxelles, l’Agcom farà la sua parte in tempi stretti, e passerà la palla al Mise. Se il regolamento tornerà rapidamente a Roma, potrebbe essere lo stesso ministro Corrado Passera a bandire la gara, operazione che rientra nell’ordinaria amministrazione.

Se il testo tornerà da Bruxelles più avanti, dopo la composizione del nuovo Governo, molto dipenderà dalle priorità del prossimo Parlamento e dall’importanza che verrà assegnata al riordino dello spettro radio. Molto dipenderà anche da chi sarà il prossimo ministro dello Sviluppo Economico.

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